Altro che rivincita, per i Cavs è stata una disfatta su tutta la linea. Ad un certo punto avanti di 43 punti, il coach dei Warriors ha richiamato in panchina Steph Curry (35 punti in tre tempi) e Draymond Green (16 punti, il migliore negli assist con 10 con Iguodala, 20 punti, bestia nera di Cleveland). Con il trio in campo probabilmente sarebbe stata la sconfitta-record nella storia della franchigia favorita per i bookmaker per il titolo, anche se ha già perso 11 partite su 39. Non dovrebbe avere problemi per vincere il titolo all’Est, certamente l’altra metà (meno forte…) della Lega, ma per LeBron l’unico a salvarsi (con Matthew Dellavedova) della sua squadra arrivata con un atteggiamento sbagliato. JR Smith è arrivato alla Quicken Loans Arena quando già s’erano aperte le porte dello spogliatoio alla stampa e finito la gara con due fallacci e l’espulsione.
“Hanno fatto quel che volevano”, questo il commento amaro di LeBron il quale ha aggiunto: “Contro le grandi squadre bisogna giocare bene e noi non l’abbiamo fatto, giocando così siamo molto lontani dal vincere un titolo”. Per Irving, uno dei peggiori in campo con Kevin Love irriconoscibile rispetto a quello di Minnesota, “i Warriors hanno giocato da squadra campione”.
Da parte sua coach Blatt si prende la colpa di questa imbarazzante sconfitta: “Abbiamo chinato il capo”.
Il risultato di Natale a Oakland (89-83) aveva dato corda all’ottimismo dei Cavs, invece è arrivata la quinta sconfitta consecutiva da quando la stagione scorsa LeBron e c. andarono in vantaggio sul 2-1.
Alla vigilia Steph Curry che ha segnato 7 triple su 12, spesso sfruttando il blocco di Draymond Green, il LeBron dei californiani, aveva detto: “Speriamo sia rimasto il profumo di champagne nel nostro spogliatoio”, alludendo alla svolta per il titolo. Ed è stato proprio così, anche il primo titolo dei Warriors di 40 anni fa arrivò a Cleveland, probabilmente lo spogliatoio verrà… sconsacrato.
Non c’è solo il Warriorshow nella storia del Monday Night. L’eroe del giorno è Kemba “Hudley” Walker: ha segnato 52 punti (sfiorando la tripla per 1 rimbalzo e 2 assist), ben 12 in più del suo precedente record di 39 di questa stagione contro i Kings battendo anche il primato della franchigia (49 di Glen Rice). Prima di questa stagione aveva un record di 35 punti (contro i Rockets), battere due volte se stesso e il muro dei 50 punti è un’impresa nell’impresa.
Nato l’8 maggio del ’90 nel Bronx il piccolo play che nonostante il suo 1,85 nei rimbalzi rivaleggia coi giganti sta mantenendo le promesse di quando nel 2011, dopo aver vinto il titolo NCAA con U-Conn e MVP della stagione, secondo marcatore e aver fatto incetta di trofei, venne chiamato nel draft (n.9) da Charlotte. E’ stato il primo giocatore ad aver firmato un contratto milionario con un’azienda di calzature.
Pallino di Michael Jordan che lo scoprì nel suo ambito torneo di selezione newyorese, le sue prestazioni in queste quattro stagioni non hanno mai suscitato la giusta attenzione per le troppe sconfitte di Charlotte anche se da matricola si è presentato alla grande quando agli esordi mandato in campo per l’infortunato Augustin finì per emulare Boris Diaw e Stephen Jackson firmando l’unica tripla-doppia della franchigia del sud (20 punti, 11 assist, 10 rimbalzi).
Un anno fa di questi tempi si era fermato quasi 5 mesi per un’operazione al ginocchio dalla quale si è ripreso. Anche questo record è nato dopo un momento difficile, per una distorsione alla caviglia. Quarto giocatore di questa stagione ad aver superato i 50 punti, ne ha segnati ben 18 nel 1° quarto e 17 totali nei due supplementari con Utah. Questa stagione sfiora i 20 punti di media (19,9, ma 26,6 nelle ultime 7 gare) con 5 assist e 4,2 rimbalzi contro 16,8, 5,3 e 3,7 di quella passata. Curioso che i due record stagionali siano arrivati nell’overtime.
La New York-elevator (21/22) torna al successo nonostante Melo Anthony sempre meno incisivo e Kristaps Porzingis collezioni doppie-doppie, vincendo a Portland, una dei tre successi sterni della giornata con quelli dei Warriors e dei Bulls, la squadra di coach Stotts sorpassa con 19/25 i Kings di Belinelli (17/23) al 9° post e stacca Denver di Gallinari (16/25) di 3 vittorie per agganciare l’8° posto dei playoff dove Utah ha perso dopo due supplementari con Charlotte per l’incredibile serata di Kemba Walker simile a re Mida, tutto quel che toccava diventava oro e alla fine con 52 punti è uscito a evitare che la sua squadra s’impantanasse dopo un inizio di stagione scoppiettante.
Per quanto riguarda gli europei, doppie-doppie decisive dei “Gasolines” (Pau 31 a Detroit che erano 2/0 nella serie coi Bulls, Marc miglior rimbalzista per battere New Orleans di 2 punti), doppie-doppie con sconfitta casalinga invece per il polacco Gortat contro Portland e del turco Ilyasova con i Bulls in una serata di tiro disastrosa dei Pistons (19,2% da 3) che non hanno sfruttato lo slancio del recente successo coi Warriors ma sono sopra il 50% per rivedere i playoff.
Il doppio europeo MPV della giornata è la strana coppia dei Mavs formata dal tedesco Dirk Nowitzki (doppia-doppia con 31 punti, 11 rimbalzi, 3 triple su 5 e 12/13 liberi) e il georgiano Zaza Pachulia che con 19 rimbalzi contro Boston è stato i migliore della giornata, anche del re del rimbalzo Andre Drummond (16).
Andrea Bargnani ex n.1 di Toronto ha seguito la gara in panchina per l’infortunio alla caviglia, i Raptors rafforzano il 2° posto(26/15) grazie al trio Lowry-DeRozan-Valanciunas,,
Stasera 4 gare, Denver a Oklahoma City.
RISULTATI 18 gennaio: Cleveland-GOLDEN STATE 98-132 (16 L.James 7/16 0/3 da3 5r 5a, 14 JR Smith 6/9 tl2/6 espulso, 8 K.Irving 3/11 1/3 da3, 3 K.Love 1/5 1/3 da3; 35 S.Curry 12/18 7/12 da3 5r4a, 20 A.Iduodala 7/8 4/5 da3 5a, 16 Dra.Green +10a 5/10 7r; NEW YORK-Filadelfia 19-113 d 2 ts (25 A.Afflalo, 19 C.Anthon 7/28 2/6 da3 tl3/7 7r 7a,16 K.Porzingis +12 r, 16 R.Lopez +10r; 20 J.Okafor, 18 N.No +13r, 16 I.Smith +6 a 8/28 0/6 7r); CHARLOTTE-Utah 124-119 d 2 ts (52 K.Walker 16/34 6/11 da3 tl14/15 9r 8a 2rec ’47, 19 Mrv.Williams, 17 F.Kaminsky 7r; 36 G.Hayward 6/12 da3, 25 T.Burke, 14 R.Gobert +14r); Washington-PORTLAND 98-108 (18 G.Temple, 16 M.Gortat 13r , 6 B.Beal 3/5 da3 tl 5/6 5a, 9 J.Wall 10a 4/17 1/3 da3; 25 CJ McCollum 6/10 da3, 18 M.Leonard, 10 M.Plumlee +11r); MEMPHIS-New Orleans 101-99 (16 M.Gasol + 10r, 15 M.Conley 10a; 23 J.Holiday, 21 A.Davis 0/2 da3 tl 9/11); Detroit-CHICAGO 101-111 (E.Ilyasova +11r 3/ da3, 19 R.Jackson 1/5 da3, 18 Marc.Morris 0/6 da 3, 13 A.Drummond +16r tl3/10; 31 P.Gasol +12r 13/18 1/3 da3, 20 D.Rose 9/17, 16 J.Buter 5/13 0/3 da3 9a); ATLANTA-Orlando 98-91 (15 A.Horford, 13 P.Millsap +12r 6a; 18 A.Gordon, 16 E.Payton, 10 N.Vucevic 11r); TORONTO-Brooklyn 112-100 (31 K.Lowry 7/9 da3 8a, 30 D.DeRozan 12/25 0/2 da3, 6 J.Valanciunas 12r,; 29 B.Lopez è10r, 22 J.Johnson, 13 D.Sloan 8r 6a, ng A.Bargnani); DALLAS-Boston 118-113 (31 D.Nowitzki +11r tl12/13 3/5 da3, 20 Der.Williams, 16 C.Parson 4/6 da3, 5 Z.Pachulia +19r 1/4; 20 I.Thomas 0/4, 20 M.Smart, 19 A.Bradley , 12 J.Sullinger +11r).
A cura di ENRICO CAMPANA