Il “tridente” è l’arma per fermare i Warriors?

I Big Three o il Tridente, mutuando dal linguaggio calcistico, d’ora in poi  non sarà più un’arma esclusiva dei Warriors nè  una reminiscenza degli anni d’oro degli Heat di LeBron-Wade-Bosh. A fine gennaio, salvo beneficio d’inventario di almeno un paio di settimane, si tireranno le somme di quanto si è visto nelle ultime 72 ore.  Per la prima volta in questa stagione c’è stato un “Big Three”  in dotazione anche ai Cavs a Detroit ieri notte con i 77 punti del trio Love (29)-Irving (28)-LeBron 20 che  almeno temporalmente  coincide col   cambio d’allenatore (Tyronn Lue per David Blatt). LeBron è prudente  nel considerare questo exploit : “Sento tanto parlare di  Big Three,  stavolta i ragazzi ce l’hanno fatta, sottoscrivo se questa è la strada per vincere”.

Nelle ultime due vittorie a Minnesota (126-123) e ieri sera in casa con Houston (116-108) il “BT” è stato invece l’arma letale dei Thundercity della premiata ditta “Durant&Wesbrook” che hanno imbarcato  un nuovo socio  di minoranza importante  che scalpitava da tempo per entrare. Parliamo del giovane turco Eenes Kanter. Facendo un po’ di conti il contributo dei 3 è stato il seguente:
Punti  totali 155: 60 Durant (27-33) media 30,  50 Westbrook (24-26) meda 25,  45 Kanter (22-23) media 24,5
Rimbalzi totali:  21 Durant (9-12) media 10,5, 22 Westbrook (8-14) media 11, 20 Kanter (10+10) media 10
Assist: 8 Durant (5-3) media 4, 25 Westbrook (15-10) media 12,5, 0 Kanter
 
Sul piatto della bilancia se vogliamo pesare  invece il contributo della “Premiata Ditta” considerando invece il trittico vincente iniziato al Madison (128-123) con 77 punti (44 Durant, primato stagionale, e 30 Westbrook) questo  il risultato:
DURANT: 103 punti (44-27-33) media 34,6; 35 rimbalzi (14-9-12) media 7; 13 assist(4-3-5) media 4,35
WESTBROOK: 80 punti (30-24-26) media 26,6; 30 rimbalzi (88-14) media 10; 35 assist (10-15-10) media 11,6
 
Questo significa che il missile terra-aria delle Folgori ha tenuto una media in doppia cifra nelle principali cifre suggellando il suo momento “on fire” nel big-match di ieri notte con Huston (Dwight Howard espulso per un doppio tecnico) per la sesta “tripla-doppia” stagionale, terza nelle ultime 9 partite e 25esima  con Oklahoma. Non solo, nelle ultime 9 partite per 7 volte ha chiuso con 10 o più assist. “Fa parte del mio lavoro, cerco solo di mettere i miei compagni in condizione di segnare e tenere alto il ritmo”, ha detto.
L’azione più spettacolare di venerdì  è stata però del play atomico di Portland, una schiacciata rabbiosa a una mano sul pick and roll nella quale a scaricato tutto il suo disappunto per essere fuori dall’All Star Game come 6° tiratore della NBA (24,3), ma non è l’unico e non l’ha nascosto Pau Gasol che per soli 360 voti non è entrato direttamente nel Quintetto ed era convinto di essere votato dagli allenatori per il suo sesto All Star Game.
 
 Con l’esplosione di CJ McCollum Damien Lillard, prodotto di una piccola università fuori dalle lobbies è l’artefice principale del rilancio di Portland (22/26) nella stagione della partenza di LaMarcus Aldridge la star del mercato. Battendo Charlotte, Portland con 7/3 nelle ultime 10 gare è arrivata all’8° posto spodestando i Kings di Belinelli scivolati dall’8° al 10° posto (20/26) con Utah al 9° (21/25) e Denver ancora indietro (18/29) ma col miglior Gallinari di sempre.
 
I Suns (1/9 nelle ultime 10) non hanno impallinato coach Jeff Hornacek e berranno fino in fondo l’amaro calice e s’è infilata nell spirale del lottery-draft  con 14/34 come Minnesota dopo la sconfitta a Sal Lake City  nonostante una crescita del n.1 del draft Karl Anthony Towns che si gioca nelle ultime 30 gare il titolo di rookie of the year. Le altre sono i Nets (12/35, 2 punti di Bargnani e 79, peggiore score del turno, a Dallas e fine serie con 0/2) che continuano la loro scivolata nonostante la cacciata del coach e del general manager, Lakers (9/40 con Byron Scott che perdendo il derby coi Clippers senza Griffin, il 30 % da 3 e 38 rimbalzi, ha battuto il record negativo nelle sconfitte di George Mikan :22,9 contro 23,11 per cento . E poi Filadelfia  (7/10) . La maglia nera della NBA si è nuovamente seduta dopo la “riscossina” e il “cinema” della mezza interdizione dei vertici del club benedetto dal commissioner, è chiaro che con un presidente senior aggiunto (Jerry Colangelo) e un coach aggiunto (Mike D’Antoni) il sistema voleva solo vendere fumo.
 
Blake Griffin potrebbe finire sul mercato. E’ fuori da diverse giornate per un infortunio alla mano, poi un bravo cronista ha raccontato che non si tratta di un infortunio di gioco ma del finale imprevisto di un diverbio a tavola con Matias Testi, uno dei trainer, sferrandogli   un paio di pugni. E’ accaduto nella trasferta  di Toronto davanti ad alcuni compagni fra cui DeAndre Jordan che nell’indagine aperta dalla NBA, ha confermato. Il giocatore ha chiesto scusa, la squadra ha vinto anche senza di lui (22/9 e 13/3 a novembre per lo stiramento alla cosci)  e considerando il costo e il deprezzamento i Clippers pensano a un acquirente e magari farebbero meglio a cercarsi anche un presidente perchè Rivers in quel ruolo ha fallito mentre come coach tutto sommato ha tenuto in classifica . L’acquirente  ce l’hanno sotto caso,  naturalmente i Lakers che per avere dato spago a Koby Bryant nel suo giro d’addio in chiave di marketing si ritrovano senza Black Mamba, pesto e dolorante, e i giovani allo sbando.  Byron Scott sculaccia i ragazzini trattandoli come immaturi: “Molte volte quando parlo con loro ho l’impressione di  essere stupido, devo palare come a ragazzini di 5 anni e spiegargli con chiarezza le cose più semplici”.  D’Angelo Russell, il n.3 del draft, è finito in panchina dopo essere stato coccolato, ha risposto con ironia scomodando i Vangeli: “Accetto le critiche, tutti in questo mondo sono criticati, persino  Gesù  è stato criticato”, ha dichiarato sui social forum il bravo ragazzo di Ohio University.
 
RISULTATI – LA CLIPPERS-LA Lakers  105-93 (27 C.Paul 7a, 6 D.Jordan +17r; 23 J.Rndle + 14r, assente K.Bryant); BOSTON-Orlano 113-94 (16 K.Olynyk, 13 J.Jerebko +10r, 11 J.Sullinger +11r; 14 N.Vucevic 8r, 13 S.Napier 3/6 da3); Detroit-CLEVELAND 106-114 (20 A.Drummond 8r tl2/8, 19 K.Cdwell Pope 7r; 29 K.Love 5/7 da3 tl6/6 6r 28 K.Irving 11/19 0/3 a3, 20 L.James 9r 8a 7/16 0/2 da3, 11 T.Thompson +14r); NEW YORK-Phoenix 102-84 (19 C.Anthony 10r  5/14 2/3 da3, 17 A.Afflalo, 7 K.Porzingis 3/8 0/3 7r; 21 D.Booker, 9 PJ Tucker +10r); OKLAHOMA-Houston 116-108 (33 K.Durant +12r 11/18 2/5 da3 tl9/9, 26 R.West + 10r 14a 9/21 1/2 da3 tl7/10, 22 E.Kanter +10r; 33 J.Harden 8/22 2/7 da3 tl15/17 7r 7a, 17 C.Brewer, 8 D.Howard 2/6 tl4/15); Milwaukee-MIAMI 103-106 (28 Antetokounmpo 11/17 tl6/6 0/2 da3 4r 6a, 22 G.Monroe 7/11 tl10/11; 24 D.Wade tl10/13, 20 C.Bosh, 12 G.Dragic 5/8 1/2 da3 8a); DALLAS-Brooklyn 79-91 (19 C.Parsns +10r, 16 Z.Pachulia; 28 B.Lopez +12r, 11 T.Young +10r, 2 A.Bargnani 1/4 4r 1pe 11′); UTAH-Minnesota 103-90 (22 R.Hood, 20 D.Favors 9r, 14 R.Gobert +12r; 32 KA Towns +12r, 20 G.Dieng  +15r, 5 A.Wiggin 2/11, 3 R.Rubio 0/6 0/3 da3, tl4/6 8a,  0 N.Bjelica), PORTLAND-Charlotte 109-91 (22 D.Lillard 9/19 2/5 da3, tl2/5 5r 6a, 20 A.Crabbe, 13 M.Plumlee +12r, 17 F.Aminou +12r;20 Marv.Williams 9r, 17 B.Roberts, 14 K.Walker 4/13)
 
A cura di ENRICO CAMPANA

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