E’ degli Heat l’unico successo delle preseason domenicali ispirate soprattutto nella scelta dei 15 del roster che tiene sulla corda almeno un centinaio di giocatori, mentre i Nets hanno lasciato nuovamente in borghese Andrea Bargnani per il problema al bicipite femorale e un buon Gallinari (16 punti) incassa la sua prima sconfitta trovatosi schiacciato dal vortice di Oklahoma che ha rispolverato un Durant all’altezza della sua fama dopo mesi difficili per l’operazione al piede.
Gli Heat (3/3) chiudono la serie positiva degli Hawks (4/1) alla Philips Arena di Atlanta mettendo in panchina Hassan Whiteside (colpa dei 9 tiri liberi sbagliati Hassan Whiteside?) e al centro un ininfluente Chris Anderson (2 punti, 1/4 in 15 minuti). La vittoria porta la firma di Chris Bosh (14 punti), il più brillante di un quintetto ancora così così (Wade è irritato di essere stato messo al 47° posto nel ranking delle prime 50 guardie NBA, lo sloveno Goran Dragic sta litigando col tiro), e soprattutto dei 38 punti di due giocatori della panchina che nelle ultime gare si sono dati molto da fare rialzando il morale dopo le 3 sconfitte nelle prime 4 gare.
Si tratta della 25enne guardia Janis Ennis al suo secondo anno (n.50 del draft 2013, Long Beach State) in progresso rispetto ai 5 punti di media come matricola e dell’ex prima scelta di Boston Gerald Green, 29 anni, ala-guardia di oltre due metri che ha lavorato molto questa estate per cercare di esprimere il suo notevole potenziale. E i risultati si vedono: il texano di Hiuston ha segnato 40 punti nelle ultime due gare vinte risultando sempre più un’alternativa possibile come starter per una guardia o per Luol Deng.
Denver ha avuto 22 punti dal rookie Emanuel Mudiay nella sua seconda sconfitta (4/2). Miglior partita del congolese che ha sostituito in regia Ty Lawson passato ai Rockets dopo una lunga positiva stagione forse frutto di una pericolosa alienazione sfociata in due fermi di polizia notturni per guida con troppo alcool in corpo e un procedimento penale e un corso di riabilitazione. C’è stato equilibrio fino a metà gara, poi è stato un vero concerto per archi e percussioni del quartetto d’oro dei Thundercity (3/1): Durant (23punti), Kanter (18 punti e 11 rimbalzi), il congolese Ibaka (18 punti, un solo tiro sbagliato) e lo scatenato Russell Westbrook (17 punti, 12 assist e 6 rimbalzi).
Gallinari si è battuto al suo pari (5 falli subiti), il 5 su 9 non è male non fosse per le quattro triple sbagliate che psicologicamente hanno deterinato una minor spinta anche della squadra. Coach Malone ha approfittato per sperimentare il francese Joffrey Lauvergne come centro lasciando Faried a riposo con Will Barton guardia e Chandler ala forte. Per il Gallo anche 4 rimbalzi e 3 assist. Ma Durant quando è al su livello è immarcabile, da qui i 13 punti di differenza del tutto giustificabili.
Prosegue il calvario dei Cavaliers (0/6) che hanno perso di 6 punti con la mezza buona notizia del ritorno in campo di Kevin Love che ha giocato solo 12 minuti sbagliando 5 triple (2/7 totale , 6 punti e 4 rimbalzi). Era fuori dal primo turno dei playoff contro Boston, quando per un fallaccio di Olinyx gli uscì l’osso della spalla. All’operazione è seguita una lunga riabiliazione, ha bisogno di tempo per tornare al suo standard. Il maggior problema, oltre al rinnovo del contratto col canadese Tristan Thompson il cui agente ha chiesto 80 milioni di dollari he significano sforare pesanremente il salary cap, è in prospettiva la spalla di LeBron che sta curandosi con iniezioni di antiinfiammatori e cercando di perdere peso. Per Blatt anche quest’anno la stagione comincia con un sacco di poblemi. I Cavs dei playoff avrebbero fatto polpette dei Raptors (4-2 che sono riusciti a vincere col 38 per cento al tiro, nello specifico la brutta gionata dei suoi artiglieri: 2/11 di Kyle Lowry, 2/11 di DeMarre Carroll e 3/11 di DeMar DeRozan. Kyle Lowry era reduce da 40 punti e la sua media dopo 4 gare si è abbassata da 30 a 17,5 e non è più il top-scorer della preseason.
I Nets (2/2) con 24 punti, 10/12 dalla lunetta e 9 rimbalzi di Brook Lopez del quale Bargnani dovrebbe essere il cambio hanno vinto di un punto in casa con i 76ers (2/4) Ha avuto una valida mano da Taddeus Young con una doppia-doppia (15 punti e 10 rimbalzi), rientro difficile per il croato Bojan Bogdanovic dopo il problema alla caviglia(3 punti, 1/4, 4 palle perse in 23 minuti. Filadelfia si è tenua a galla con Norlens Noel (15 punti, 6/14, 11 rimbalzi) e Jahil Okafor (5/13 e 5 rimbalzi) i promettenti lunghi ai vertici del draft delle ultime due annate e dalle triple di Wibekin (3/7), con convince la regia di Jrue Holiday.
Minnesota (1/4) senza Pekovic e con Rubio “crescita zero” (0/4, 3 rimbazi, 4 assist in 23′) per colpa dell’ultimo infortunio e il serbo Nemanja Bjelica poco utilizzati (3 punti da ua tripla e 3 perse in 11 minuti) sono stati stritolati a Memphis (4/0) dai Grizzlies ancora imbattuti come Charlotte (5/0) con Marc Gasol determinato (12 punti e 8 rimbalzi) la sorpresa di Craig Lee (3 triple, 8 punti).
Il debutto casalingo di LaMarcus Aldrige, costato 130 milioni, più della ristrutturazione della AT&T Arena (110 milioni), non ha sollevato grandi entusiasmi (4/14, 9 punti, 7 rimbalzi, soffre di problemi alla schiena) e per gli Spurs (3/1) contro una squadra di livello medio come Detroit (2/2). Comunque i tifosi si sono consolati con la prima vittoria stagionale grazie ad alcuni pezzi del ruppo storico, Leonard (21 puti), Ginobili (15 punti)e Duncan (6 e 10 rimbazi). Il maggior problema per la squadra di Popovic & Messina è però la spersonalizzazione di Tony Parker, fermato per “riposo e riabilitazione”. Non si capisce bene il significato di “riabilitazione” che sa di spersonalizzazione, fatto sta che il suo sostituto Patty Mills non ne ha azzeccata una.
Stanotte Cleveland-Dallas col debutto alla Quicken Loan Arena di Kevin Love, i Bulls in trasferta cercano di fermare la corsa della sorprendente Charlotte (5/0), i Nets a Boston sperando di rivedere Bargnani, Houston-Pelicans con il grosso punto interrogativo di Dwight Howard che è una montagna di muscoli e di guai e per finire i Lakers che hanno vinto contro Portland con l’incognita del recupero di Kobe Bryant nei giorni scorsi acorso al capezzale del suo grande amico Lamar Odom.
RISULTATI – Domenica 18 ott: BROOKLYN-Filadelfia 92-91 (24B.Lopez +9r, 10/12 tl,15 T.Young +10r; 15 N.Noel +11r, 14 J.Okafor,11 Wibekin 3/ da 3); SAN ANTONIO-Detroit 96-92 (21 K.Leonard, 15 M.Ginobili, 9 L.Aldridge, 6 T.Duncan +10r; 20 Re.Jackson, 14 Ilyasova, 12 A.Drummond +15r); TORONTO-Cleveland 87-81 (12 J.Valanciunas, 11 C.Joseph, 8 B.Byombo 10r; 13 Mo Williams, 12 M.Dellavedova 7 T.Mozgov +11r, 6 K.Love); MEMPHIS-Minnesota 90-68 (18 C.Lee, 13 T.Allen, 12 M.Gasol + 8r; 12 G.Dieng , 8 KA Towns +7r);OKLAHOMA-Denver 111-98 (23 K.Durant 18 S.Ibaka, 18 E.Kanter +11r, 17 R.Westbrook +12a 6r; 22 E.Mudiay, 16 D.Gallinar 5/9, 0/4 da 3 4r 3a); Atlanta-MIAMI 92-101 (19 M.Scott +8r, 10 K.Korver; 19 J.Ennis, 19 Ge.Green, 14 C.Bosh).
A cura di ENRICO CAMPANA