
Nei due Quintetti dell'All Star Game Black Mamba al passo d'addio ha raccolto 1 milione e mezzo di voti, al secondo posto Stephen Curry e non il superman di Cleveland.
Con quasi il doppio del gradimento rispetto a LeBron James il 4 volte MVP della NBA e vincitore di due titoli con Miami Kobe Bryant è il più votato nel NBA All-Star Balloting e ha superato il milione e mezzo (1,533,432) a tre giorni dalla chiusura della selezione (19 gennaio) che nella prima fase si basa del voto su scala planetaria grazie al web. Le modalità sono sul sito NBA, ammesso non più di un voto al giorno.
Si può affermare che popolarità e il valore-marketing della copia ben riuscita di Michael Jordan per i 5 scudetti siano aumentate con la decisione annunciata a novembre di ritirarsi dopo 20 stagioni attraverso un lungo carosello in tutti i campi della Lega fino al 4 aprile. Il cosiddetto farewell tour, trovata geniale di business con bagarinaggio nelle varie tappe dove gli vengono riservati puntualmente bagni di folla e momenti di commozione, come le recenti lacrime di Jerry West, una ex star che ne ha parlato come di un figlio.
Fra Black Mamba e LeBron si è inserito il campione giocoliere che sta cambiando il gioco. Stephen Curry ha un repertorio da Harlem Globetrotter ma i suoi numeri li regala anche anche in un campionato duro come la NBA, per cui i quasi 400 mila voti più del “Prescelto” di Cleveland sono il termometro di una crescente popolarità. Nessun campione in passato alla sua età ha potuto vantare 1 milione e 200 mila voti.
Sulla scia del record storico delle maggior vittorie dei Warriors di questa stagione, si è materializzata l’importanza di un giocatore che ormai ha un impatto simile a quello di LeBron, come il più giovane Draymond Green entrato nella NBA dalla porta di servizio (n.38 del draft) e a metà della regular season il re della Tripla Doppia: ben 9 su 38 gare e in alternativa come minimo quasi sempre una Doppia Doppia pesante, oltre a essere un difensore degno dell’Oscar. Con quasi 500 mila voti “Dry” è sicuro il posto in quintetto per il 65° All Star che si svolgerà per la prima volta fuori dagli Stati Uniti il 14 febbraio a Toronto con la sua grande comunità italiana di quasi 800 mila persone alla seconda o terza generazione che sperano di vedere in campo Danilo Gallinari il quale difficilmente può farcela col voto sul web ma può contare sulle stima dei due allenatori dell’All Star Game canadese per essere selezionati come riserva, o meglio come cambio, in una stagione che conferma il suo grande impatto.
Melo Anthony in calo di popolarità anche a New York con l’arrivo di Porzingis è riuscito però a entrare saltando nelle ultime ore Andre Drummond il re del rimbalzo che a sua volta nell’ultimo mese è stato meno incisivo della prima pare della stagione e col problema di molti celebri di una decente percentuale nei tiri liberi. Non c’è tratta dai due “Gasoline” spagnoli, Marco non si è ripetuto il migliore adesso è Pau Gasol che però ha un forte concorrenza in casa, il rampante Bulls Jimmy Butler che comincia a emulare la divinità del suo club Michael Jordan
Questi i due Quintetti (fra parentesi il club) con i voti, l’ufficializzazione è prevista per i 21 di gennaio:
Western Conference : Kobe BRYANT (LAL) 1,533,432, Stephen CURRY (GS) 1,206,467), Kevin DURANT (OKC) 774,782,Russell WESTBROOK (OKC) 609,901, Draymond GREEN(GS) 499.947. ) 331, 462
Eastern Conference: LeBron JAMES (CLE) 830,345, Dwyane WADE (MIA) 736,732, Paul GEORGE (IND) 569,947, Kyrie IRVING (CLE) 399,755, Carmelo ANTHONY (NYK) 331, 462.
A cura di ENRICO CAMPANA