Prova maiuscola del numero 30 di Golden State, che infila 37 punti con un irreale 9/14 dalla lunga distanza.
C’era attesa, a Brooklyn, per il confronto tra i padroni di casa, guidati da Durant e James Harden, ed i Golden State Warriors di Steph Curry, detentori del miglior record della Western Conference e dell’intera lega. Dopo un primo tempo equilibrato, che i californaini avevano chiuso in vantaggio di 5 punti dopo aver rincorso gli avversari nel primo quarto, nel terzo quarto, storicamente quello in cui la squadra di Kerr fa la differenza, è arrivato un parziale di 35-18 che ha tramortito gli avversari.
Sontuosa la prestazione di Curry, che ha messo a referto 37 punti in soli 29′ di gioco, con un 9/14 dalla lunga distanza: il tutto condito da 7 rimbalzi e 5 assist. Al proscenio è venuto a mancare Kevin Durant, per la prima volta sotto i 20 punti in stagione, autore di 19 punti con 19 tiri e di un sanguinoso 0/8 nel terzo periodo.
Nelle altre gare, tracollo di Philadelphia, che subisce la quinta sconfitta consecutiva in contumacia Embiid. A Salt Lake City gli Utah Jazz dominano, infliggendo un pesante 120-85 alla franchigia della Pennsylvania. Per finire, tutto facile per i Clippers allo Staples Center: trascinata da un Paul Gorge in versione extra-lusso (34 punti), la squadra di Tyronn Lue ha vinto 106-92 contro i San Antonio Spurs.