Al volgere della terza settimana con i Warriors in serie-record (11-0) anche se i Nets in ripresa – ma con Andrea Bargnani sempre meno utilizzato – hanno sfiorato venerdì il colpaccio a Oakland, con una provvidenziale tripla di Andre Iguodala a dare il pareggio e poi la spinta per vincere nel supplementare, i loro grandi rivali di Cleveland (8/2) hanno perso terreno con la seconda sconfitta in trasferta (Milwaukee), Sacramento ha vinto domenica la sua seconda partita.
Utilissimo alla vigilia il confronto negli spogliatoi fra il general manager Vlade Divac, un nome he servirebbe a Milano per puntellare il suo coach, e i giocatori. Divac ha difeso l’allenatore, ha ribadito che George Karl non è in pericolo e questa è stata la molla delle ultime due vittorie, l’ultima delle quali contro Toronto (7/4) che aspira al successo nell’Atlantic Division (Est) e alla conferma nei playoff. I Raptors sono l’ex squadra di Bargnani dove ha giocato anche una stagione Marco Belinelli che con i Kings deve vivere una situazione non facile. I Kings portano al tiro sistematicamente Cousins, Rudy Gay e Rajon Rondo gestisce ogni azione , quindi gli mancano al momento le munizioni, questo provoca l’affievolirsi del suo killer-instinct ma l’emiliano è almeno dentro l’ingranaggio come dimostrano i 25 minuti di media. E i tre anni di contratto sono un atto di fiducia in lui. C’è però anche da mettere anche in conto la concorrenza nel suo ruolo. In ogni caso, alla prima boa i Kings svoltano con 7/4, non hanno mai vinto fuori per i problemi ovvi di amalgama derivanti dalle molte novità di mercato e l’infiammazione al tendine di Achille di Cousins che ha saltato quattro gare. E sono state quattro sconfitte. Per Belinelli 7 punti con 2/8 al tiro in attesa della prossima opportunità.
Nel tradizionale matinè domenicale al Madison i Knicks hanno battuto New Orleans e dopo due battute d’arresto e senza avere un play-showman hanno optato per un ammirevole e tenace sgobbone come lo spagnolo Calderon migliorando la classifica anche se ancora sotto il 50 per cento (5/6). Col rientro di Anthony Davis, il giocatore-franchigia, protagonista di un’ottima gara (36 punti e 11 rimbalzi) i Pelicans non hanno potuto evitare la sconfitta n.9 su 10 gare. Alla squadra di Alvin Gentry manca un centro all’altezza e l’inserimento a New York del turco Asik nel quintetto è stato deludente (0 punti e 1 ribalzo in 13 minuti) oltre. Manca anche personalità nel reparto guardie dove Bo McCalebb farà le valigie e magari tornerà in Italia (Trino o Milano). Il rookie Porzingins ha subito un contraccolpo psicologico dopo che gli arbitri hanno annullato la tripla della vittoria allo scadere a Charlotte e tirato ben 15 tiri con modesti risultati (10 punti, sotto il 30 per cento), ma era da molti anni che non si vedeva al Madison, una piazza esigentissima, un giovane in grado di avere molti palloni. Si tratta quindi di uno step utile nella crescita del gigante lettone che in ogni caso dimostra talento e personalità e legge bene la gara.
Col problema all’inguine di Ricky Rubio, miglior assist-man della Lega (quasi 10 er gara) Minnesota ha perso il suo slancio iniziale e perso la quarta partita consecutiva. Ne ha approfittato Memphis di Marc Gasol e Zach Randolph per riprendere quota vincendo a Minneapolis. Un altro degli altri due importanti successi esterni domenicali porta la firma dei Boston Celtics che a loro volta hanno approfittato dell’assenza di Kevin Durant per i problemi al piede operato a febbraio e della insolita giornataccia al tiro di Westbroook (2/10 da 3, 5/20) stanco di fare il boia e l’impiccato e comunque capace di segnare 27 punti con 15 liber su 17. Solo 85 punti in casa per il Thundercity che continua a preferire al turco Kanter, dopo avergli fatto un contrato da 80 milioni, sul gigante neozelandese Adam come centro. Il baffuto gigante progredisce troppo lentamente, tecnicamente è limitato e poco pericoloso (6 punti tutti su tiro libero).
Boston ha dimostrato di essere una squadra atletica, con molta freschezza e e le scelte di Brad Steven sono premiate dal campo, con il regista tascabile Isaiah Thomas, la guardia Marcus Smart che ha ovviato all’assenza di Avery Bradley infortunato e a un lungo spettacolare come Sullinger che ha tirato giù a Okahoma ben 15 rimbalzi, giusto la differenza (47/34 per i Celticsche adesso sono sopra il 50% con 5/4 e la seconda vittoria on te road).
Atlanta (8/4) meno brillante in casa che fuori questa stagione alla Philips Arena ha perso di un punto con i Jazz (5/5) che hanno vinto grazie al recupero di Rudy Gobert (11 punti e 11 rimbalzi) il giovane centro della nazionale francese. Un altro francese, Nicolas Batum, è diventato la star di Charlotte: 33 punti con 5/10 dall’arco più 5 rimbalzi e 6 rimbalzi. Mossa di mercato indovinatissima. E pensare che Portland, sconfitta nettamente dall’ex squadra materasso della NBA, considerava Batum un giocatore al capolinea.
Allo Staple Center si è rivisto Kobe che non riesce a tirare con più del 30 per cento nella stagione d’addio ma che ha dato il suo contributo di gioco e personalità (8 rimbalzi e 9 assist) ai Lakers per la seconda vittoria stagionale (2/8) annacquando gli ardori di Detroit partita a razzo questa stagione grazie alle valanghe di rimbalzi di Andre Drummond (17 a Los Angeles) che però come attaccante è da rifinire, specie dalla lunetta dove fa peggio persino di DeAndre Jordan.
Risultati domenica notte: NEW YORK-New Orleans 95-87 (29 C.Anthony + 13r, 1/5 da , 15 L.Galoway, 10 K.Porzingis 4/15 1/4; 36 A.Davis +11r 4st, 0 O.Asik 0/1 13′); Minnesota-MEMPHIS 106-114 (25 Z.Lavine 8/15 4/7,21 A.Wiggins, 14 KA Towns + 9r; 21 J.Green, 16 M.Gasol +7r, 14 Z.Randolph +8r); CHARLOTTE-Portland 106-94 (33 N.Batum, 29 A.Jefferson 13/17, 11/19 5/10 5r 6a; 23 D.Lilard 1/9 8r 5a, 8 M.Plumlee +13r); Atlanta-UTAH 96-97 (28 P.Millsap, 16 A.Horford, 16 K.Bazemore, 23 D.Favirs, 11 R.Gobert 11r, 20 R.Hood); Oklahoma-Boston 100-85 (27 R.Westbrook 5/20 2/10 15/17 tl, 16 S.Ibaka; 26 M.Smart +8r, 20 I.Thomas +8a, 8 J.Sullinger +15r); SACRAMENTO-Toronto 107-101 (36 D.Cousins + 10r, 12/22, 27 R.Gay 10/16, 7 R.Rondo +10 a 3/10 1/4 7r, M.Belinelli 2/8 1/3, 2r 1a 2pe); LA LAKERS-Detroit 97-85 (17 K.Bryant 6/19 1/4 8r 9a, 17 J.Clarkson; 17 A.Drummond +17r, 17 S.Dinwiddie)
A cura di ENRICO CAMPANA