C’è un flash emblematico della gara più attesa che può spiegare, in chiave tecnica, la vittoria con la quale gli Spurs (59/10) hanno fermato il volo dei Warriors (62/7), vendicandosi del 90-120 di Oakland e mantenendo la lunga l’imbattibilità casalinga, bravi a spostare sul piano della battaglia questa sfida che potrebbe mutare adesso gli scenari psicologici, tutti da esplorare, nelle altre due gare dirette prima della fine della stagione (7 aprile nella Baia e il 10 a San Antonio). Prologo succulento, comunque, dello scontro diretto nei playoff di due squadre che stanno tenendo il passo del record dei Bulls di Jordan del ’95-96 i quali conclusero la stagione con 72 vittorie e 10 sconfitte. Traguardo possibile per entrambi, ma più ai Warriors con 2 sconfitte nelle prossime 12 gare, fra cui 4 esterne.
Il documento cui accennavamo si riferisce alla difesa feroce su Stephen Curry, il genio del basket. La difesa è oltre al tridente (o “Big Three” Parker, Ginobili e Duncan) il marchio di fabbrica degli Spurs dei 5 titoli sui quali Gregg Popovich ha trasferito il suo ruvido passato militare a Wake Forrest. Si vede Curry fermato mentre tenta l’entrata, passa la palla, gliela ridanno sull’angolo, altra chiusura a tenaglia e taglio verso il lato debole passando sotto l’incastellatura del canestro, fuori dalla linea di fondo, per venire subito bloccato da altri due difensori.
Danny Green l’ha stoppato due volte, Steph non ha perso palloni, ma gli Spurs gli hanno tolto il suo formidabile timing, esattamente come a Klay Thompson. I due dopo aver segnato 70 punti a Dallas la sera precedente a San Antonio sono scesi a 29, meno della metà, e dalle 16 bombe su 27 sono scesi a 2, 1/7 per Klay e 1/12 per Curry il quale è riuscito almeno a salvare per il rotto della cuffia il record di una tripla in 139 gare consecutive.
E’ stata una gara da playoff, bella anche se non bella come gioco, a tratti quasi una caccia all’uomo. Grande intensità, grande equilibrio (massimo vantaggio degli Spurs 9 punti). Steve Kerr che perde le staffe per le spinte non viste degli arbitri, trattenuto a stento dal suo vice Walton, che scuote il capo al sorrisetto sardonico di Tim Duncan. Forse l’errore dei Warriors è stata di non ritenerla tale (da playoff), ma una grande squadra non si statura per un match di regular season. Ognuno si arrangia, nello sport, con quello che sa far meglio e Popovich ha vinto con le sue arti, ha azzeccato il francesone Boris Diaw, il terzo protagonista della serata (14 punti) al posto di Duncan,.
Invece Curry ha fallito i primi 7 canestri e questo è stato un segnale trasmesso sui compagni come una scarica elettrica. I rimbalzi sono stati nettamente per i vincitori (53/37) perchè Kerr ha dovuto ripiegare su Drayomnd Green centro al posto di Bogut che non sta bene. Gli assist nettamente per i campioni (24/17), la difesa ha avuto il sopravvento togliendo sicurezza al tiro ai due martelli d’oro (37,5 e 25% nel tiro contro il 41 e il 38%) e la tecnica sulla classe nei raddoppi, la protezione del lato debole, l’aiuto e recupero. Questo bagaglio da cambusa ha espresso il dato più significativo e decisivo: i soli 10 liberi, come avere sempre davanti agli occhi, per 48 minuti, una saracinesca calata. Il punteggio basso è da partita di college, ma anche questo fa parte dello spettacolo.
Curry si è assunto la responsabilità della sconfitta. “Non ho saputo organizzare un buon attacco, loro hanno fatto delle modifiche rispetto alla prima gara e dovevo capirlo”. E ancora: “Abbiamo cercato il tiro da fuori, senza invece allargare gli spazi, soprattutto bisognava attaccare il canestro un po’ di più”
Prima tripla doppia a quasi 35 anni per il “grizzlie” Zach Randolph (Memphis) con 28 punti, 11 rimbalzi 10 assist molto importante contro i Clippers senza tre giocatori e Matt Barnes nuovamente sospeso della NBA per un litigio in campo con un avversario nel turno precedente. E senza tirare bene (4/17) nuova tripla doppia, la terza consecutiva, di Russell Westbrook (14 punti, 12 rimbalzi, 14 assist) utile ai Thunder per vincere a Indiana dove Kevin Durant con 33 punti ha risposto a Paul George top scorer della giornata con 45 punti. Zitto zitto Enes Kanter ci ha messo il suo mattone con 15 punti e 10 rimbalzi: il giovane gigante turco è 5° come percentuale di tiro dove DeAndre Jordan è il n.1 col 70% anche se a Memphis non ha fatto abbastanza per i suoi Clippers (solo 7 rimbalzi).
La strigliata di Mike Malone ai suoi giovani ha avuto effetto e nel tour esterno Denver senza Faried, Nelson e Gallinari è tornata a vincere a Charlotte, una squadra da playoff, con una doppia-doppia del centro serbo Nikola Jokic e l’indovinato acquisito di DJ Augustin (24 punti in 23 minuti) arrivato da Oklahoma per la cessione di Foye.
“Il bello è aver raggiunto questo traguardo giocando sempre on la stessa maglia”, questo il commento di Dwayne Wade nella serata in cui ha superato i 20.000 punti, 41 giocatore della NBA a entrare nella galleria dei cannonieri. La soddisfazione è stata doppia perchè Miami che ha avuto un eccellente Goran Dragic (18 punti e 11 assist per il play sloveno) ha battuto i Cavaliers che cercavano la vittoria n. 50. Serata difficile per LeBron, la star dei due titoli e delle 4 finali degli Heat che ha lasciato un anno fa per tentare di portare la sua Cleveland al titolo, che spadella dai 3 punti. Alla fine il migliore è stato con 20 punti il 35 enne Richard Jefferson, 14 stagioni di NBA, n.13 2001 di Houston, un piccoletto che ha passato gran parte della stagione in panchina. E questi sarebbero i primi dell’Est?, giriamo la domanda a Tyronn Lue presentato come un fenomeno per giustificare il licenziamento di David Blatt.
Nella NCAA uscita al secondo turno Kentucky, è la prima volta per John Calipari che aveva sempre iniziato con un successo (5/0). Indiana ha vinto di 6. Kansas ha battuto gli Huskies con 43 unti di Selden e Ellis. Seconda vittoria di Gonzaga con un’altra doppia-doppia di Domantas Sabonis, grande speranza del basket lituano nato nell’Oregon quando il famoso padre entrato nella Hal of Fame giocava nei Blazer. 21 punti e 16 rimbalzi contro Seton Hall e sabato 19 punti e 10 rimbalzi nel +23 dei Bulldogs contro Utah. Sabonis è sophmore (2 anno), è alto 2,10, tira col 68% e ha una media stagionale di 17,5 punti e 11,7 rimbalzi.
SKY – Oggi differita di Spurs-Warriors ore 10.15 e 18.15 2HD, di Hornets-Nuggets ore 16.15 SS 2HD e alle 21 SS 3 HD diretta Dallas-Portland (differita lunedì 21 ore 14 SS 2HD, 18 e 2315 3HD). Mercoledì 23 ore 1 diretta su SS 2HD di Thunder-Rockets (differita alle 14 2HD, 17.30 3HD e 22.30 SS Plus HD). Alle ore 1 di venerdì 25 marzo su SS Plus HD Thunder-Jazz (differita ore 14 2HD 17 e 22.25 3HD). E sabato alle 1.30 di mattina su SS 3HD Spurs-Grizzlies da Memphis (differita ore 14 2HD)
RISULTATI sabato 19 febbraio – Charlotte-DENVER 93-10 (24 N.Batum 5/10 8r 9a, 15 K.Walker 6/18 1/9 da3;24 Dj Augustin 8/11 3/5 da3, 11 N.Jokic 14); DETROIT-Brooklyn 115-103 (21 A.Baynes 7r; 24 T.Young 9r); Indiana-OKLAHOMA 111-115 (45 P.George 14/29 4/10 da3 tl13/15 7r 4a; 33 K.Durant tl8/10 3/8 da3 13r 8a 3re, 14 R.Westbrook 4/17 3/9 da3 tl3/4 12r 14a, 5 E.Kanter 10r); WASHINGTON-New York 99-89 (24 J.Wall 2r 10a, 15 M.Gortat 11r; 20 K.Porzigis 7r 2a, 20 C.Anthoy 7/21 2/6 a3 7r 5a); ATLANTA-Houston 109-97 (22 A.Horford 9r, 20 T.Hardaway jr 5/7 da3, 11 P.Millsap 10r, 14 D.Schroder 5/9 2/3 da3 ; 25 J.Harden 6r 8a, 8 D.Howard 2/7 tl4/7 17r 4re, 13 D.Motjeunas 6r 0/2 da3); MIAMI-Cleveland 122-101 (24 D.Wade 10/17, 18 G.Dragic 7/12 tl4/4 11a, 18 J.Johnsn 4/6 da3, 16 H.Whiteside 13r 2st; 26 J.Lebron 0/3 a3 3r 3a 3pe 27′ 20 R.Jefferson 7/10 3/4 a3 tl3/3 4r, 14 K.Irving 5/8 1/2 da3), CHICAGO-Utah 92-85 (22 D.Rose, 15 T.Gibson 10r, 15 N.Mirotic, assente P.Gasol; 24 D.Favors, 16 S.Mack 8a 5r); MEMPHIS-LA Clippers 113-102 (28 Z.Rndolph 10/19 0/1 da3 tl8/8 11r 10a, 22 T.Allen; 25 C.Paul 3/5 da3 tl8/9 3r 6a, 16 D.Jordan tl4/10 7r); SAN ANTONIO- Golden State 87-79 (26 L.Aldrdge 11/25 tl4/4 13r, 18 K.Leonard 5/14 1/3 a3 tl7/8 14r 4a, 14 B.Diaw 6/7, 6 T.Parker 2/8 2/4 da3 6a; 15 K.Thompson 7/20 1/7 da3 5r 14 S.Curry 4/18 1/12 tl5/5 6r 6a, 11 Dra.Green 5/10 1/5 a3 9r 8a).
NCAA – MIAMI-Wichita 65-57; DUKE-Yale 71-64; INDIANA-Kenucky Wildcats 73-67; IOWA-Arkansas 78-61; VIRGINIA-Butler 77-69; KANSAS-Connecticut Huskies 93-61 (22 Selden, 21 Ellis); GONZAGA Bulldogs-Utah Uts 82-59 (D.Sabonis 10p 10r); NORTH CAROLINA-Providence 85-66 (21 Brice Johnso 10r).
A cura di ENRICO CAMPANA.