Sarebbe beffardo uscire dai playoff dopo una stagione per le cifre migliori di quelle dei 5 titoli dell’era ventennale di Duncan-Popovich che si concluderà se giovedì sera a Oklahoma City. Dopo aver perso una sola gara sul proprio campo, segnato il record di vittorie casalinghe, nonostante il colpo di mercato con Aldridge, la favolosa crescita di Kawhi Leonard vincitore del Trofeo di miglior difensore dell’anno e secondo nel voto per il MVP ed essersi fatto la fama della miglior difesa dell’anno e il carisma del suo coach-istrione Gregg Popovich, in questa semifinale gli Spurs hanno perso due volte a Fort Alamo contro i Thunder, l’ultima martedì notte, e hanno un match ball contro.
In Gara4 hanno perso per fatalismo, preda di un’inerzia che sembrava venire da lontano. Il 40enne Tim Duncan ha segnato i primi punti del suo playoff sbagliando 5 tiri su 6 e 3 soli rimbalzi contro i 24 dei muscolari Adams e Kanter, 24 rimbalzi, Tony Parker si è mangiato un paio di tiri decisivi, l’ultimo sul 91-92, e per tutta la stagione “Le Roi” è sembrato in fase calante, cosi come West trasferitosi a buon mercato in cambio di un lavoro nello staff tecnico. La super panchina degli Spurs, inoltre, ha prodotto solo 18 punti: che senso ha, oltre allo sfoggio di ricchezza o una incipiente paura di perdere l’ultima occasione, spendere poi una palata di milioni per acquistare al mercato di febbraio i veterani Andre Miller e Kevin Martin, due ottimi specialisti, per tenerli in panchina?
Siamo d’accordo con Espn che in un Tweet commenta riassuntivamente il risultato con questa nota: “Oklahoma ha sfruttato le falle degli Spurs”. Oklahoma è stata invece tutta e stessa, ha certamente giocato gare più esaltanti, ma il 10 maggio pur perdendo 20 palloni (13 in più dei rivali) ha espresso nel momento giusto e nel posto giusto tutto il suo potenziale e le esperienze della sua escalation. Escalation determinata negli anni da operazioni di mercato, a cominciare dalla Premiata Ditta “Durant & Westbrook” per finire all’ingaggio a metà stagione dell’anno scorso di Enes Kanter, il gigante turco, che ha tirato giù 13 rimbalzi partendo dalla panchina, uno dei migliori centri in circolazione e che svetta anche per le percentuali di tiro.
Standing Ovation, senza dimenticare Sua Presenza (Kevin Durant), naturalmente per il ciclone-Westbrook, l’elettrica guardia californiana che si atteggia a dandy eccentrico forse per sembrare meno bruttino. E’ stato lui nella notte dell’AT&TArena a fare il bello (vedi lo show finale, dal tiro da 3 che ha ridato slancio alla rimonta sull’82-88 ai 7 punti negli ultimi 4 minuti, all’entrata più libero del 94-91 a 6″ dal termine) e il brutto (vogliamo ricordare le 6 palle perse nel primo tempo, e le 8 totali?). Ha dimostrato di essere una delle rare star totali in circolazione, in grado di cambiare bruscamente una gara in virtù di particolari credenziali (due volte MVP negli ultimi All Star Game, re della tripla doppia stagionale e a un passo dal battere il record di un certo Magic Johnson) e capacità tecniche uniche (il suo pezzo forte è il cambio di ritmo e appunto le sue percussioni terra-cielo hanno demolito psicologicamente la grande difesa della NBA e permesso di vincere una seconda volta).
Gli Spurs, a parte l’eccezionale versatilità di Leonard, hanno tirato malino (33/88, 39%) e meglio da 3 anche dei rivali, 8/8 contro 7/20), ma la sua famosa difesa ha patito per le percussioni di Westy e la pericolosità di Durant, da qui i 26 liberi dei Thunder contro 17 e l’indicatore severo del crack è stato il 36-54 ai rimbalzi, con 13 di Kanter, 11 del neozelandese Adams, preziosissimo giocatore per il quintetto di Billy Donovan, il coach arrivato dal college, 11 di Westbrook e 6 di Durant. Per finire, la panchina lunga ha contribuito con 11 punti e 11 rimbalzi, contro 20 e 16 dei Thunder .
Gli Spurs non depongono le armi, Gregg Popovich in situazioni simili l’ha scampata per ben 10 volte su 12, l’ultimo match ball contro è stato nel 2008 con gli Hornets di New Orleans. Per tutta la squadra ha parlato Danny Green, il migliore nel tiro da fuori (4/6 da 3) mentre Aldridge con 6/21 ha sofferto le continue scosse elettriche prodotte dai Thunder : “E’ naturale essere arrabbiati, una grande squadra se vuole il titolo deve vincere fuori casa”. Come ha fatto San Antonio in gara3, risultato 100-96, ma è anche vero che poi i Thunder hanno vinto due gare e se vuole giocare e semifinali deve vincere a sua volta le prossime due. Altrimenti sarà il ribaltone, Popovich potrebbe lasciare la squadra a Messina per occuparsi del Deam Team ma sarebbe una delusione cocente e in questi casi spesso i ribaltoni hanno il sopravvento sui passaggi di consegne.
Come altri due grandissimi delle leghe professionistiche, Tom Brady e Wayne Gretzky, Stepehn Curry ha vinto il titolo di MVP con una votazione plebiscitaria. In precedenza Shaquille O’Neal nel 2000 e LeBron James avevano vinto senza un solo voto, questo risultato impreziosisce ancor di più l’exploit dell’extraterrestre, una delle sole tre guardie a fare il bis nelle due annate, come Magic Johnson (Lakers) e Steve Nash (Suns). Nella storia dei Warriors il gradissimo Wilt Chamberlain aveva vinto una sola volta.
Il trofeo gli è stato consegnato a Oakland alla vigilia dell’attesissima gara5 di stanotte con Portland che all’indomani della fantastica partita del rientro in Oregon nella quale ha segnato 17 dei 21 punti dell’overtime e 40 totali. E’ stato il trascinatore dei Warriors da record in questa stagione, fra i quali il 24/0 iniziale e il 73/9 finale che ha chiuso dopo 20 anni il primato dei Bulls di Jordan, ha demolito il primato dei canestri da 3 punti in una stagione (dal suo 286 a ben 407, sequenza aperta), dalll’11 novembre 2014 segna almeno una tripla per sera (176 partite, sequenza aperta) ed è stato il miglior cannoniere della regular season e primo nelle palle recuperate, oltre ad aver vinto il Premio Simpatia della Stampa.
Questo il verdetto della Giuria del MVP Trophy, composta da 130 giornalisti e commentatori radio e Tv ai quali si è aggiunto il voto simbolico dei fans rappresentato dallo sponsor Kia che ha offerto un’auto al vinitore): 1301 Stephen Curry, 634 Kawhi Leonard (Spurs), 631 LeBron James (Cavs), 486 Russell Westbrook (Thunder), 147 Kevin Durant (Thunder), 107 Chris Paul (Clippers).
Curry ha incorniciato questo traguardo che gli assicura un posto di primissimo piano nel Pantheon dello sport con la proverbiale modestia, da protagonista delle favole: “Non ho mai pensato di essere colui che cambia il gioco, non credevo proprio sarebbe mai accaduto nella mia carriera. Ciò che voglio è essere solo me stesso, so di ispirare le nuove generazioni consapevole di dover lavorare giorno dopo giorno per migliorare”
Continuano a Houston le audizioni per la panchina dei Rockets, visti in città Jeff Hornacek, silurato dai Suns, e Kenny Smith che attualmente fa l’analista Tv. Marca scrive che Marc Gasol vorrebbe Ettore Messina ai Grizzlies e non credo che quella dei Bad Boys sia la squadra giusta per il CT azzurro al quale non piacciono e teste calde. Il 42enne David Joerger che ha portato i Grzzilies ai playoff nelle ultime 3 stagioni è stato presentato a Sacramento che attende i playoff da ben 10 anni e si consola col 33/49 di questa stagione, miglior risultato del ciclo. Nessun accenno al futuro di Belinelli forte di due anni di contratto ma fra gli scambi di mercato. Inamovibile Cousins. “Io e Joerger siamo sulla stessa linea, non dubito che sa così anche per Cousins”, questo il messaggio mandato dal gm Vlade Divac alla sua star. Un punto interrogativo Rajon Rondo. Il fratellino di Curry esploso nel finale di stagione grazie agli acciacchi di Belinelli potrebbe andare ai Knicks o ai Nets.
PLAYOFF Semifinali G5. Ovest: San Antonio-OKLAHOMA 91-95 (16-22, 32-21; 24-26, 19-26; 26 K.Leonard 12/21 1/4 da3 tl1/2 6r 5re, 20 L.Aldridge 6/21 tl8/9 9r, 20 Da.Gree 7/10 6/9 da3, 5 T.Duncan 1/6 3r, 9 T.Parker 4/12 0/1 da3 4r 5a; 35 R.Westbrook 12/27 3/7 da3 tl8/8 11r 9a 8pe 2re, 23 K.Durant 8/21 2/5 da3 tl5/6 6r 5a 2re 5pe, 12 S.Adams 11r, 8 E.Kanter 13r).
SKY TV – Oggi 11 maggio G5 Spurs-Thunder, differita alle 23 su SS 3HD; venerdì 13 maggio ore 2.30 SS 2 HD diretta G6 Thunder-Spurs, differita ore 14 3HD.
STANOTTE – SfG5: Est Toronto-Miami (2-2). Ovest: Golden State-Portland 3-1.
LA SITUAZIONE – Est: CAVALIERS-Hawks 4/0 (104-93, 123-98, 121-108, 100-99), RAPTORS-Heat 2/2 (96-102 OT; 96-92 OT; 95-91; 94-87 OT) . Ovest: WARRIORS-Portland 3/1 (118-106; 110-99; 108-120; 132-125 OT); SPURS-Thunder 2/3 (124-92, 97-98; 100-96, 97-111; 91-95).
A cura di ENRICO CAMPANA.