Oggi, domenica 13 marzo, è una lunghissima giornata per gli americani incollati alla TV per conoscere il tabellone delle 32 squadre (oggi le ultime finali: American Athletic, Atlanic10, Big Ten, Southern, Sun Belt) delle Finali NCAA 2016 che animerà il Selection Show (con i commenti sugli accoppiamenti (brackets). Un intrigante gioco nazionale al quale non sfugge nemmeno Obama. In questo stesso giorno, pensate un pò, si apre la biglietteria per le finali del 2017 a New York!
La marcia a tappe (eliminatorie diretta) prosegue fino alle Final Four di Houston (2/4 aprile) con questo caledario: 15-16 marzo Dayton; 17-19 Providence, Des Moines, Raleigh, Denver; 18-20 marzo Brooklyn, St.Louis, Olahoma, Spokane; 22-24 marzo Anaheim (West Regional), Louisville (South Regional); 25-27 marzo Chicago (Midwest Regionals) Filadelfia (East Regional); 2-4 aprile semifinali e finale.
Nel ranking di Associated Press le prime 4 sono Kansas (vinte/perse 27/4, p.1623), Michigan State (26/5, 1520), Villanova (27/4, 1480), Virginia (24/6, 1424). I campioni uscenti di Duke (l’anno scorso 68/63 contro Wisconsin a Indianapolis) sono al 19° posto (22/9, p.512). Queste le altre vincitrici degli ultimi 5 anni (fra parentesi l’allenatore: 2014 Connecticut (Kevin Ollie), 2013 Luisville (Rick Pitino), 2012 Kentucky (John Calipari, 2011 Connecticut (Jim Calhoun), 2010 Duke (Mike Krzyzewski). Oregon vinse la prima edizione (1939) battendo 46-43 Ohio State a Evanston (Illinois) la città natale di Dan Peterson.
Il successo vale fama imperitura agli atenei ma anche gli allenatori, sono entrati nella leggenda con i loro 10 titoli fra il ’64 e ’75 John Wooden (Ucla), Bobby Knight (3 titoli con Indiana), molti anni fa Iba e Rupp e naturalmente “Coach K”, Mike Krzyzewski arrivato dalla carriera militare, vincitore di 5 titoli nell’arco di 25 anni (dal 1991 ad oggi, gli ultimi 3 dopo il Duemila) e vincitore di due mondiali e tre Olimpiadi col Dream Team che lascerà a Gregg Popovich dopo i Giochi di Rio per diventare il futuro presidente della Federazione (US Basketball) ma continuando ad alleare a Duke. Molti allenatori hanno rifiutato di allenare nella NBA come i due Kappa (Krzyzewski e Knight) e recentemente Jonh Calipari (in passato alla guida dei Nets) mentre ha accettato la sfida Billy Donovan (Thunder) vincitore di 2 titoli con i Florida Gators.
Fra i giocatori l’Italia ha messo in campo un… italiano di terza generazione: Rayan Arcidiacono punta di Villanova chiamato dalla FIP su indicazione del CT Pianigiani e che ha vestito la maglia della Sperimentale Azzurra in Cina, allenata da Attilio Caja. Purtroppo sabato notte al Madison, nella finale della Big Est dove è arrivata ultima St.John’s di Federico Mussini (0/9 con le 10 squadre), Ryan è incappato in una serata storta (5 punti, 2/10 e 1/6 da3 3r 3a 2st) e i suoi Wildcats che venivano da 8 vittorie hanno perso 69/67 con Seton Hall pregiudicando la possibilità di diventare la testa di serie n.1. I Pirates dove giocò anni fa Nikos Galis, ex Mister Europa greco, hanno vinto 3 volte contro 2 nei confronti diretti (4 con una differenza di 2 punti o meno) e tornano nel tabellone dopo 23 anni.
Sportal.it seguirà la contagiosa “March Madness” assieme a Umberto Vezzosi, uno dei migliori allenatori delle giovanili italiane vincitore di titoli ticolori e al quale si deve il lancio di numerosi azzurrini (fra gli ultimi Tessitori, Imbrò Oliva e altri). Lasciato la Virtus Siena (alma mater del basket senese creata da un coach sacerdote e professore di matematica che prese il patentino internazionale) è stato chiamato al lancio del progetto-pilota della Scuola Basket Arezzo che questa estate organizzerà oltre a camp ricretivi anche un camp/stage di perfezionamento d’alto livello aperto per giocatori già formati. Coach Vezzosi, in passato vice di Bianchini alla Mens Sana, ebbe alcuni anni fa un’offerta da parte di Rick Pitino, uno degli allenatori di origine italiana che hanno fatto la storia della NCAA (come Massimino, Fratello, Carnesecca, etc) vincendo un titolo e portando Portorico al preolimpico.
– Coach Vezzosi, dal 13 marzo alla finale del 4 aprile a Houston l’attenzione de basket si sposta sul March Madness: di cosa si tratta?
“La March Madness o Pazzia (Follia) di Marzo, è una cosa bellissima che contagia tutti gli Stati Uniti ogni qualvolta inizia il torneo finale NCAA. Si chiama così perché tutti impazziscono, sono presi dalla “Bracketology”: tutti, compreso il Presidente americano Obama, compilano i pronostici. Le folle di supporter si spostano da una città all’altra, le “Nazioni del Tifo” si mettono in marcia”.
– Vero che nei ratings dello scorso anno le Finali per il Titolo NCAA hanno avuto ascolti record, superiori ai playoff NBA?
“Gli ascolti sono secondi solo al Superbowl e superiori anche alla NBA, proprio per il senso di appartenenza degli americani alla loro università. Alla loro “Alma Mater”, come la chiamano loro. Cosa che purtroppo da noi non esiste”.
– Quali sono le novità di quest’anno in termini di squadre, giocatori, allenatori, ambiente?
“Sono sparite dai primi posti del Ranking Università storiche con i loro famosissimi coaches, come Kentucky, Louisville, Duke, UCLA, UCONN, Florida, ecc. Le squadre che vanno per la maggiore sono Michigan State di Tom Izzo (gli Spartans visti a Trieste nel pre-europeo dello scorso anno, ndr), Oklahoma di Lon Kruger, Hield e Selden, Virginia di Tony Bennet, Brogdon, Gill e Tobey, Maryland di Mark Tourgeon, Trimble e Layman, Villanova di Jay Wright e Rayan Arcidiacono, Xavier di Chris Mack, oltre alle nobili Kansas di Bill Self e Perry Ellis, e North Carolina di Roy Williams. A me piace molto Tony Bennet (Virginia) come allenatore e Buddy Hield (Oklahoma) come giocatore. Domenica 13 marzo è il giorno della Selection Sunday, quando viene svelato il calendario del campionato”.
– Ci saranno giocatori europei?
“Uno dei più importanti sarà Dontas Sabonis, figlio del leggendario Arvidas, nato in Oregon quando il padre giocava a Portland in NBA: gioca per Gonzaga allenato da Mark Few, ma non credo che la sua Università arriverà fino in fondo”.
– Come è andata quesa stagione NCAA, la possibile sorpresa?
“Nel mio personalissimo bracket alle Final Four al NRG Stadium di Huston dal 2 al 4 di Aprile metterò come finaliste Oklahoma, Villanova, Kansas e Michigan State. Ovviamente, sarà un pronostico sbagliato, perché gli “Upset” (sorprese) sono all’ordine del giorno”.
– Una cenerentola può vincere il titolo come ci ha mostrato, interpretato da Gene Hackman, “Colpo Vincente” (Hoosiers), il più bel film sulla pallacanestro?
“Diciamo che è sempre più difficile che una cenerentola possa diventare campione, come accaduto in passato, ma potrebbe comunque arrivare molto lontano. Io punterei sul pressing di West Virginia di coach Bob Huggins e Jeysean Paige, e Iowa di Coach Fran McCaffey”.
– Nelle varie conferences hanno giocato anche alcuni italiani, com’è andata?
“I giocatori Italiani che ho maggiomente seguito sono stati in Division One, il reggiano Mussini ed Oliva, un vero talento che ho allenato alla Virtus Siena e arrivato alle nazionali giovanili, per essere al primo anno hanno fatto molto. Anche il veneto Akele, grazie ad alcuni infortuni di giocatori importanti, ha giocato molto. Spero che in futuro altri giovani Italiani possano fare questa fantastica esperienza”.
– Dopo queste finali i migliori a fine giugno saranno scelti nel draft NBA, chi sarà il n.1 e qualche italiano sotto i 22 anni ha la possibilità di essere chiamato?
“Come numero 1 io punto su Buddy Hield di Oklahoma e Ben Simmons di LSU, definito il “nuovo Magic”, ma sono molti giocatori interessanti. Per gli Italiani che in passato hanno avuto Bargnani n.1, Gallinari 8, Belinelli 18 e Gentile 53, redo che sarà dura”.
– Dopo Houston i 13 aprile chiude la regular season della NBA e iniziano i playoff: ci sono squadre che possono battere i Warriors?
“I Warriors in questo momento sembrano imbattibili, ed indubbiamente saranno i favoriti. Ma i playoff sono diversi dalla stagione regolare. Credo che San Antonio e Cleveland siano gli unici che potrebbero farlo”.
– I Warriors sono la rivluzione del basket, o solo un’eccezione… cioè l’eccezioe di Stephen Curry?
“Stephen Curry in questo momento è l’assoluto dominatore della Lega. Fa cose straordinarie ed inimmaginabili, ma tutta la squadra è molto forte e completa. In più allenata da Steve Kerr, che sa come si vincono i titoli essendo stato in spogliatoio con Jordan e Jackson. Però è giusto anche ricordare il grande lavoro svolto in prcedenza da Coach Mark Jackson”.
A cura di ENRICO CAMPANA.