Stagione-no per Brindisi che dopo essere stata l’unica italiana eliminata in Eurocup e aver perso le Final Eight nell’ultima giornata di andata nella prima di ritorno ha nuovamente ceduto sul suo campo contro la Giorgio Tesi Pistoia (67/71) e oggi sarebbe fuori dai playoff.
Sconfitta amara che ha determinato anche una serie di provvedimenti pesanti. In particolare la multa di 1.000 euro per “offese collettive frequenti del pubblico agli arbitri” , un’ammenda di 1.500 euro per “rilevante irregolarità dell’apparecchio dei 24” (e non è la prima volta ) e l’inibizione determinata fino al 2 febbraio al presidente dell’Enel Brindisi Fernando Marino “perché – scrive il Giudice Sportivo – nell’intervallo tra il secondo ed il terzo periodo, nei corridoi e locali antistanti gli spogliatoi, rivolgeva frasi offensive nei confronti degli arbitri. Durante il terzo e quarto periodo, in tribuna, protestava platealmente avverso le decisioni arbitrali entrando anche all’interno della fascia di rispetto del campo di gioco. Nella determinazione della sanzione si è tenuto conto dell’aggravante relativa alla carica di Presidente della società”.
In effetti le immagini della Rai hanno mostrato il presidente Marino in un atteggiamento sorprendentemente stridente con quello visto nell’esercizio delle sue funzioni nel primo anno di mandato di presidente di Lega. E’ stato inquadrato dalla Tv mettersi le mani nei capelli – gesto che per analogia è punito con fallo tecnico per giocatori e allenatori – e nel concitato finale scattare in piedi ed entrare in campo per contestare un fischio arbitrale. Un comportamento che, letto il referto, si sarebbe già evidenziato con frase offensive agli arbitri nell’intervallo, il che dimostra che probabilmente non era sufficientemente sereno.
A nostra memoria non ricordiamo un presidente di Lega fermato dal Giudice Sportivo, anche se la doppia-presidenza (fra l’altro per quella di Lega sembra percepisca un gettone di 120 mila euro), fin dall’inizio del suo mandato è stata vista come una spada di Damocle retta da un filo sottile che poteva spezzarsi e peraltro contestata educatamente da alcuni club.
Francamente se c’è una cosa sulla quale Brindisi non si può lamentare è l’arbitraggio che ha concesso ben 4 falli tecnici a favore, fra cui un fallo di simulazione a un giocatore pistoiese che raramente viene fischiato. Cosa dovrebbe dire allora Pistoia? In realtà l’andamento della gara ha dato ragione ai toscani che hano avuto anche 15 punti di vantaggio, vinto di 4 punti e con uno scarto più netto (+9) nell’indice di valutazione (62-71). L’Enel Brindisi ha tirato da 3 col 16,7%,, il più basso della giornata, ha avuto gli stessi tiri liberi degli avversari (18), è stata inferiore negli assist (11/13) e nei recuperi (5/9), perso più palloni (17/14) oltre ai 4 tecnici a favore che hanno riaperto la gara e l’unico giocatore uscito per falli è stato il pistoiese Antonutti.
Questo dimostra l’arbitraggio della terna è stato coerente, ha sempre tenuto lo stesso metro, i tre hanno fischiato i tecnici a turno. L’unica contestazione poteva essere la palla accompagnata fischiata a Banks, in pessima serata, forse contrariato per essere fuori da quintetto come MVP della fase d’andata. Ma dirigendosi nel traffico dell’area ha palleggiato di mancino , che non è la sua mano. Così come nel finale ha buttato al vento una palla passando dal palleggio ancora con la mano mancina, invece di leggere il gioco nel momento della rimonta.
A cura di ENRICO CAMPANA