Davide Pascolo è reduce dall’anno della definitiva consacrazione come uno dei giocatori italiani più importanti della nostra Serie A. Con la maglia della Dolomiti Energia Trento ‘Dada’, come viene ormai chiamato da compagni e tifosi, ha chiuso la sua stagione a medie straordinarie: 12.2 punti in serie A ma, soprattutto, 15.0 punti e 6.1 rimbalzi in Eurocup con percentuali di tutto rispetto come il 62% da 2, il 42% da 3 e l’80% ai liberi.
Una stagione, quella appena conclusa, che ha convinto l’Olimpia Milano ad investire sul classe 1990, la cui crescita negli ultimi anni è stata davvero esponenziale: “Sicuramente è stata una grandissima emozione il mio primo giorno – spiega lo stesso Pascolo -. Questo è un ambiente totalmente diverso rispetto a quello cui ero abituato. E’ tutto perfettamente organizzato nei minimi dettagli. Certo, mi fa un po’ strano svegliarmi e non essere a Trento dopo tutto il tempo che ho trascorso lì”.
Dopo lo strepitoso cammino in Eurocup in cui Trento ha eliminato proprio l’EA7, si alza l’asticella con l’Eurolega. Una formula tutta nuova e che, in realtà, rappresenta una incognita per tutti: “Sicuramente quello della Eurolega sarà un livello ancora più alto. Io dovrò, anzi dovremo, essere pronti ad affrontare queste super partite. Ovviamente, però, non dimentichiamoci che si deve puntare anche sempre sul campionato dove dovremo difendere il titolo…”. A differenza di quanto accaduto in bianconero dove era uno dei leader della squadra, a Milano Pascolo dovrà ‘sgomitare’ per minuti preziosi sul parquet: “Io e il coach abbiamo parlato tranquillamente, ovviamente non è definito ancora nulla ma questa situazione non mi spaventa. Tutti in questa squadra siamo importanti e dovremo dare sin da subito il nostro contributo quando saremo chiamati in causa”.
Una chiosa finale sul discorso Nazionale. ‘Dada’ ha fatto parte del gruppo selezionato da coach Ettore Messina per prendere parte alla fase di preparazione del Preolimpico di Torino: “E’ davvero un peccato – conclude Pascolo -. Ci credevamo davvero, poi il fatto di giocarlo in casa era un’ulteriore spinta. La Croazia, però, si è forse dimostrata più forte, non so… Era una grandissima occasione”.