Il coach di Sassari Gianmarco Pozzecco in un’intervista alla Gazzetta dello Sport è tornato sul trionfo europeo. “La camicia strappata? Da tempo, durante il finale di partite vinte con un largo scarto, nel cazzeggio degli ultimi secondi i tifosi mi invitavano a strapparmi la camicia. Per questo avevo il divieto del presidente Sardara, il mio mental coach. Io gli chiedevo “posso farlo?” e lui rifiutava. Ma stavolta mi ha dato il permesso e per me è come se si fosse chiuso un cerchio: feci quel gesto quando allenavo a Varese, in una situazione negativa, protestando con gli arbitri che mi fischiarono un fallo tecnico in un derby molto caldo contro Milano. A Wurzburg ha prevalso la gioia del suo primo titolo da allenatore. E Sardara lo ha capito benissimo”.
Ora il prossimo obiettivo è lo scudetto: “Un giornalista mi ha chiesto quale futuro ci aspettata adesso. Dopo avere vinto 13 delle ultime 14 partite ufficiali e dopo avere alzato la prima coppa della mia carriera e della storia della Dinamo, avevo due opzioni per rispondere: tenere i piedi per terra, ricordando che non siamo ancora ai playoff, ma sarei stato riduttivo nei confronti del momento magico che sta vivendo la squadra e del lavoro che stanno facendo i miei giocatori, oppure mirare alto perché questo club si merita di vincere un altro scudetto. Mi è sembrato giusto cavalcare la seconda perché ci credo. E adesso anche i miei giocatori ci credono”.