E’ il momento dei bilanci alla chiusura del 27° Asian Championship di Changsha (Hunan) che ha fatto buon uso del fattore-campo sostenendo con passione la crescita di questa Primavera Cinese che ha prodotto i frutti sperati, non tanto per la cosiddetta “Muraglia Cinese Vivente” (4 giocatori fra i 213 e 217 centimetri) quanto per l’esplosione del pezzo più importante di questo “edificio”, il debuttante Qi Zhou (19 anni, 2,17), sicuramente uno dei primi 3 del prossimo draft. E anche di Ailun Guo (21 anni, 1,92) esordiente a 16 anni ai mondiali in Turchia, anch’egli papabile per la NBA anche se nel ruolo di guardia c’è troppa concorrenza. Zhou, l’erede di Yao Ming, ha fatto vedere i sorci verdi a Blatche, gli ha schiacciato sul capo, chiuso con una doppia doppia sensazionale con spettacolari slam dunk su rimbalzo d’attacco, rimorchio micidiale del contropiede, mostrando la sua straordinaria agilità e anche il buon palleggio quando intercettando una palla in difesa è partito in contropiede e sul primo passo aveva già due metri di vantaggio sui filippini esterrefatti.
Le accuse dei tifosi e dell’entourage filippino all’arbitraggio rientrano nella logica scontata della geopolitica nella gestione del basket mondiale che ruota attorno ai grandi eventi al quale sovrintendeva direttamente stavolta il deus ex machina, l’avvocato svizzero Patrick “Richelieu” Baumann. Il sostegno della Cina nel lancio in grande stile della
FIBA World Cup 2019, impegno organizzativo economicamente enorme con ben 8 sedi e finale a Pechino, sottintendeva certamente come contropartita un occhio di riguardo per la giovane squadra di Gong Lumin che stava per perdere nelle qualificazioni con i coreani, la squadra più bassotta. Pur in crescita, in un girone di qualificazione olimpica certamente i vincitori sono ancor oggi inferiore a una delle prime 4 europee (Francia, Serbia, Grecia e Italia) o il Canada e il Messico, ovvero le favorite per i 3 posti finali. Alla FIBA la Cina stava sicuramente a cuore, ma Bauman non s’ è minimamente sognato di catechizzare i suoi “officials”. C’è stato qualche piccolo vantaggio, certo, ma nel tollerabile, ci mancava poco invece che l’astuto segretario generale fosse accusato anche di aver chiesto ad Andray Blatche di non impegnarsi più di tanto!
La causa maggiore della sconfitta delle Filipine è stata infatti la partita molle della sua “montagna nera”, abbastanza misteriosa . Possibili cause la stanchezza, il carattere lunatico, la partita del giovane Qi Zhou o magari l’imbarazzo di non doversi alienarsi le simpatie del suo datore di lavoro, la Lega professionistica cinese che gli passa uno stipendio che nella NBA nessuno si sognerebbe di dargli dopo avergli regalato 22 milioni di dollari all’anno agli inizi della carriera . Fatto sta che la sua ultima partita a Changsha è stata strana, soprattutto dopo aver portato la squadra alla finale firmando la vittoria decisiva con l’Iran. Ha invece lasciato la grinta istrionica nello spogliatoio, sovrastato da Qi Zhu, ha corricchiato e tirato troppi tiri da 3 sbagliandoli (1/5) venendo escluso a sorpresa dal Quintetto All Star a favore di Jayson Castro William, considerato la miglior guardia asiatica, per una sceneggiata imbarazzante.
Al termine della gara, furibondo per le decisioni arbitrali, è scappato negli spogliatoi senza congratularsi con i vincitori tornando alla cerimonia di premiazione coprendo con un altro indumento la maglia delle Filippine, un gesto antisportivo che potrebbe pregiudicargli in futuro il ruolo di star nella squadra filippina che ricopre dall’ultimo mondiale in Spagna nel quale fu il 2° top scorer.
Doveva essere a tutti i costi il Festival Cinese che difatti hanno razziato i premi finali senza avere un solo giocatore al top nelle varie statistiche individuali: MVP Jianlian YI, un recupero importante dopo un
infortunio, e ben tre giocatori della Rossa asiatica nel Quintetto All Star, con i due rampanti il centro Zhou (il migliore nella critica gara con la Corea e nella finale, e con una media di 9,9 punti, 6 rimbalzi, 57,9% al tiro valutazione 12,8) e la guardia Guo (10,9, 3,2r, 4a, 58,4 % nel tiro, Val 13,6) decisivo nei cambi di ritmo e nelle triple e miglior realizzatore nella finale (19 punti).
Le Filippine forti di Blatche e l’altro naturalizzato Norwood si erano illuse, dopo aver riscattato la sconfitta iniziale con la Palestina nel suo felice debutto internazionale con un trio di giocatori premiato nelle statistiche, di poter rientrare alle Olimpiadi per il favore fatto alla FIBA di opporsi coraggiosamente nella candidatura alla World Cup contro il colosso cinese nella votazione di Tokio ai primi di agosto.
La presenza di Baumann a Changsha ha avvalorato quanto scritto da Sportal.it dopo Eurobasket, e cioè che le Filippine avrebbero comunque avuto l’organizzazione di uno dei tre tornei olimpici come contentino che sarà certamente per l’Arcipelago un evento internazionale e grazie alle 6 sole squadre, un’occasione unica per arrivare a io con una grande sorpresa. Manca solo l’ufficializzazione, mentre meno scontata è quella dell’Italia anche se è partita col piede giusto.
Durante l’Asian Championship è stato confermato che il paese organizzatore dei 3 QOT se già qualificato consentirà intanto l’accesso a un’altra squadra continentale, e nel caso dell’Asia oltre a Filippine, Iran e Giappone alla quinta classificata, il Libano. Cosiccome se l’Italia avrà l’organizzazione, l’Europa disporrà un posto in più e passerà la Lettonia prima esclusa. E quindi potrà mettere una buna parola alla FIBA appoggiando la candidatura. Vedremo cosa offrirà l’Italia alla FIBA e cosa chiederà alla FIBA. E cosa offriranno gli altri, anche in materia di impianti e di affluenza di pubblico. Il prossimo mese e mezzo sarà all’insegna delle trattative diplomatiche per l’assegnazione delle tre sedi e verranno annunciate il 26 novembre, poi si svolgerà il sorteggio per fasce, per cui l’Italia in seconda fascia col 6° posto dietro Francia (3°), Serbia (4°), Grecia (5°) avrà almeno una delle bigs continentali e per andare a Rio oltre allo sforzo economico servirà anche fortuna nel sorteggio, oltre alla disponibilità dei giocatori NBA delle varie squadre ed eventuali infortuni.
Ecco, in chiusura, il QUINTETTO ALL STARS del 27° Asian Championship:
Jayson Castro/WILLIAM (Phi, Talk N Tex; 29a, 1,78, sg; 16,2p, 3,2r, 2,6a; mp 25; %Tiro 51,9; VAL 15,6)
Ailun GUO (Chn, LiaoNing; 21a, 1,92, g; 10,9p, 3,2r, 4a; mp 19; %Tiro 54,8; VAL 13,6)
Samad Nikkham BAHRAMI (Iri, Petrochimi; 32 a, 1,98, sf; 13,8p, 4r, 1,6a; mp 35; %Tiro 41,7; VAL 12)
Janlian YI (Chn, Guang Dong; 27a, 2,13, c;16,7p, 8,8r, 1,4a, 1,2st; mp 26; %Tiro 52,9; VAL 20,2)
Qi ZHOU (Chn, Xin Xiang; 19a, 2,17, c; 9,9p, 6r, 0,3 a, 2st; mp 21; %Tiro 57,9, VAL 12,8)
STATISTICHE INDIVIDUALI: I MIGLIORI
Media punti: 22,4 Sani SAKAKINI (Ple); Totale punti: 188 Amjyot SING (Ind); %Tiro: 65 Quincy Spencer DAVIS III (Tpe); %Tiro2: 65,8 QS DAVIS III (Tpe); %Tiro 3: 55,2 Cheng-Ju LU (Tpe); % Tiro Libero: 88,3 Jerry JOHNSON (Kaz); Rimbalzi: 12,6 Sani SAKAKINI (Ple); Stoppate: 3,1 QS DAVIS III (Tpe); Assist: 6 Imad QAHWASH (Ple); Recuperate: 2,4 DonnGeung YANG (Kor); Minuti: 37,4 QAHWASH (Ple); Palle perse: 5,3 Amjyot SINGH (Ind); Doppie-doppie: 6 Sani SAKAKINI (Ple)-Joji TAKEUCHI (Jpn), Valutazione: 22,6 Jamal ABU SHAMALA (Ple)
ALL STARS SPORTAL.IT
1° Quintetto: J.ABU SHAMALA (Ple), A.BLATCHE (Usa, Phi), J.YI (Chn), J.TAKEUCHI (Jnp), Q.ZHOU (Chn)
2° Quintetto: Al.GUO (Chn), J.CASTRO/WILLIAM (Phi), QS DAVIS III (Tpe), N.BAHRANI (Iri), S.SAKAKINI (Ple)
3° Quintetto: I.QAHWASH (Ple), J.YOUNGBLOOD (Usa, Lib), A.SINGH (Ind), DG YANG (Kor), H.HEADHADI
Quintetto Rookie: M.HASSANZADEH (Iri),V.BHRIGUVANSHI (Ind), M.HAIDAR (Lib), A.SINGH (Ind), Q.ZHOU (Chn)
COSI’ LA FASE FINALE
QUARTI: PHI-Lib 82-70 (25 J.illiam 5/10 da 3, 24 A.Blatche +17 r; 18 M.Haidar 9r, 17 J.Bawji + 13r); JPN-Qat 81-67 (22 T.Furokawa 4/9 da 3, 17 M.Hiejima, 15 J.Takeuchi + 8r, 5/8 tl; 16 C.Johnson, 12 M.Mohammes 8r 7a); IRI-Kor 75-62 (18 H.Ehadadi + 14r, 12 O.Sahakian 6/8 7r; 10 T.Moon 6/6 tl 5r, 10 J.Kim); CHN-Ind 104-58 (21 J.Yi t 8/11, 5/5 tl, 15 X.Zhai; 22 V.Bhriguvashi 3/7 da 3, 14 Yadwinder Singh).
SEMIFINALI – CHN-IRI 70-57 (21-12, 18-17; 19-15, 12-13; 15 J.Yi + 8r, 12 P.Zhou, 10 Y.Ding 5r; 18 M.Nik + 6r, 16 H.Ehdadi + 11r ); PHI-JPN 81-70 (16-17, 23-22, 15-15, 27-16; 22 A.Blatche + 13r, 20 J.William, 18 D.Hontiveros 6/9 da 3).
FINALI – 3°-4° : IRI-Jpn 68-63 (35 N.ahrami 8/17 da 3; 18 K.Matsui, 12 J.Takeuchi + 10r). 1°-2° posto: CHN-PHI 78-67 (23-19, 23-16; 14-15, 18-17; 19 A.Guo tl 7/10, 6r, 16 Q.Zhou 14r, 8/12 tl, 11 J.Yi + 14r; 17 A.Blatche 5r, 9 C.Abueva 5r, 9 T.Romeo).
CLASSIFICA FINALE
1. Cina (+4) 11/0 , 2. Filippine (=) 8/3, 3. Iran (-2) 9/2, 4. Giappone (+5) 6/5, 5. Libano (np) 6/5, 6. Korea (-3) 6/5, 7. Qatar (-1) 6/5, 8. India (+3) 3/8, 9. Giordania (-2) 5/5, 10. Palestina (np) 6/4, 11. Kazakhistan (-3) 2/8, 12. Hong Kong (-2) 1/9. 13 Taipei (-9) 3/2, 14. Kuwait (np) 1/4, 15. Singapore (np) 1/4, 16.Malesia (=) 0/5.
Nota: fra parentesi la variazione rispetto allo scorso anno (15 partecipanti, quest’anno 16). Nel 2013 a Manila erano presenti anhe Bahrain (12°), Arabia Saudita (13°), Thainlanda (14°)
A cura di ENRICO CAMPANA