Coach Repesa esordisce celebrando la festa dell’intervallo: “Complimenti e auguri per tutti coloro che hanno festeggiato gli ottant’anni. Sono orgoglioso di essere stato parte di questa cerimonia e faccio un in bocca al lupo a tutti i protagonisti per una lunga vita davanti a loro”. A rendere più difficile la partita c’è una situazione infortunati già problematica che si è aggravata durante il match: “Siamo in un’emergenza enorme, faccio i complimenti ai ragazzi che sono riusciti a vincere tra tante difficoltà. Sarebbe stato brutto rovinare la festa. Si è fatto male Kalnietis all’inizio della partita, Magro si è stirato ieri in allenamento, Cerella non ha nemmeno fatto il riscaldamento e per questo era importante vincere, pur giocando male”.
Andando ad analizzare il match c’è stata l’evidente mancanza di continuità nel rendimento: “Siamo stati poco reattivi fisicamente e mentalmente, anche per l’ovvia difficoltà di roster che abbiamo. Dopo la trasferta di Pistoia abbiamo avuto tante partite con pochi giocatori a disposizione e questo si riflette a ogni occasione sempre di più”. Il coach biancorosso ora ha come cruccio più grande il prossimo futuro: “Sono preoccupato perché non so come allenare e devo pensare prima a come recuperare tutti gli infortunati.
Nonostante questo siamo l’unica squadra in Europa che dopo le coppe non ha perso neanche una partita: “I ragazzi sono grandi professionisti, disponibili e per questo siamo riusciti a essere l’unica squadra in assoluto senza sconfitte dopo la pausa per le coppe”. La chiusura riguarda ancora la festa e la possibile distrazione che avrebbe generato: ”Non ci ha distratto il clima di festa, perché c’era anche per i nostri avversari. Eravamo preparati e siamo andati in palestra per stare caldi durante la pausa e riprendere la partita in palla. Loro sono una squadra da playoffs per talento e roster, per questo ci hanno messo in difficoltà”.
La festa degli 80 anni ha ovviamente preso la scena e fatto passare un po’ in secondo piano l’importante rientro di capitan Gentile, dopo un mese e mezzo: “Mi sono sentito abbastanza bene – le sue parole – anche se ovviamente ci vorrà qualche partita per riprendere confidenza con il campo”. La partita è stata difficile, risolta solo al supplementare, forse un po’ condizionata dall’ambiente di festa: “Sicuramente era particolare, un intervallo lunghissimo, anche se non deve essere una scusa. La celebrazione è stata molto emozionante. Una società come l’Olimpia merita una giornata del genere, per onorare chi ha fatto la storia del club”.
In collaborazione con basketissimo.com