Roberto Premier: “Gentile come Balotelli”

L’EA7 Emporio Armani Milano vola in campionato dove i biancorossi si trovano al primo posto in classifica con sei vittorie nelle prime sei giornate. L’ultimo turno, però, nonostante il successo in trasferta contro Torino, ha evidenziato le grosse lacune della difesa meneghina, difficoltà già emerse in Eurolega e sottolineate dallo stesso Jasmin Repesa nella conferenza stampa post partita.

In merito alle dure parole del coach dell’Olimpia, Sportal.it ha sentito, in esclusiva, Roberto Premier, storica bandiera di Milano: “Penso che Repesa voglia creare stimoli. Ha una squadra con giocatori dal potenziale offensivo e tecnico altissimo ma, giustamente, credo che voglia che si giochi più di squadra. I giocatori in difesa devono giocare insieme e non possono permettersi di soffrire come contro Torino. E’ facile vincere segnando 100 punti in serie A, il problema è in Eurolega dove trovi squadre più preparate che ti limitano certi giocatori e che poi in attacco ti fanno male. In questi casi poi si finisce per perdere come già successo in Europa”.

Premier ha anche parlato del complicato inizio di stagione di Alessandro Gentile, escludendo che questo possa dipendere dalla decisione della società di togliergli la fascia di capitano: “Per quanto riguarda il discorso della fascia di capitano io, sinceramente, non credo che possa essere colpa di quello. Se dovesse giocare meno bene perchè gli è stata tolta la fascia allora gli consiglierei di cambiare sport. Il fatto di essere concentrato e di giocare bene non può prescindere dall’essere capitano o meno”.

Secondo il 5 volte campione d’Italia, più che fisici, i problemi del figlio di Nando sarebbero altri: “Alessandro è giovane e, forse, viene caricato da troppe responsabilità e lui deve essere bravo e capace a farsele scivolare addosso e a pensare solo a giocare. Sia che giochi 5 minuti, piuttosto che 10 o 30, deve essere sempre pronto fisicamente e mentalmente. Fisicamente mi sembra che lo sia, probabilmente è solo una questione psicologica. Credo che sia un problema che deve risolversi da solo. Non deve fare le facce, fare il demoralizzato o avere certi atteggiamenti se sbaglia qualcosa, se non gli fischiano un fallo o se l’allenatore lo cambia. Non è che voglia paragonare le due situazioni, ma può essere un discorso simile a quello di Balotelli… Devono risolverselo da soli il problema, non possono farlo gli altri”.

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