Trento, Paolo Galbiati ne blinda tre

Le parole di Paolo Galbiati

Paolo Galbiati ha raccontato al Foglio di come la pallacanestro sia il suo mantra dalla mattina alla sera e in qualunque giornata: “Non chiedetemi di hobby particolari perché non ne ho. Anzi, mi piace leggere ma da tanto, troppo tempo non lo faccio. Compro spesso libri: biografie di sportivi, cantanti, testi motivazionali ma poi rimangono lì dove li appoggio. Non posso dire neppure la cucina perché quando mi preparo qualcosa da mangiare è praticamente per sopravvivenza. Cammino questo sì, per le vie del centro con cappellino con la visiera e cuffie. Da qualche mese ho iniziato a correre sul tapis roulant la mattina presto. Però anche mentre corro guardo pallacanestro. E siamo daccapo”.

“Quali sono i suoi punti di riferimento nel basket? Luca Banchi e Andrea Trinchieri. Ovviamente Ettore Messina è un fenomeno ma con i primi due, oltre ad esserci una vicinanza generazionale maggiore, c’è un rapporto profondo. Con Trinchieri ci conosciamo da quando io ero ragazzo e non abbiamo mai perso i contatti. Dopo gara uno di playoff contro Milano mi ha telefonato dicendomi che, dal suo punto di vista, è stata la gara che meglio ho allenato nella mia carriera. I suoi consigli e i suoi punti di vista sono sempre preziosissimi soprattutto quando le cose non vanno per il verso giusto. Banchi lo considero il mio maestro”.

Il prossimo anno la squadra ripartirà da Forray, Ellis, Hommes e Niang: “Sì, queste sono le certezze. Al momento, però, non chiedetemi di più perché il mercato sarà lunghissimo e sempre più complicato. Con qualche altro elemento del roster ci stiamo confrontando per capire se proseguire insieme (il coach non lo dice mai nomi dovrebbero essere quelli di Biligha e Alviti, ndr)”.

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