Dopo la vittoria della Grissin Bon Reggio Emilia nell’anticipo contro la Vanoli Cremona sono scese sul parquet le altre protagoniste della Serie A Beko.
La Reyer Venezia, reduce da due sconfitte consecutive e dalla figuraccia rimediata al Forum contro l’EA7 in Coppa Italia, ospita l’Enel, avversaria diretta per un posto nei playoff. Al Taliercio è Brindisi ad iniziare la sfida con il piglio giusto: Anosike, Banks e Zerini bucano a ripetizione il canestro orogranata, mentre dall’altra parte la difesa dei pugliesi costringe gli uomini di De Raffaele a soli 4 punti in 3 minuti. Ancora Banks manda a bersaglio due bombe in fila e gli ospiti allungano sul 7-16 che spaventa il pubblico veneziano. Quando l’attacco della Reyer entra in ritmo, però, Bramos, Goss e Ress ricuciono lo strappo, arrivando anche a mettere il naso avanti per il 22-20 con cui si chiude la prima frazione. Da questo momento in poi è l’equilibrio a regnare sul parquet e con il canestro di Ortner le due squadre vanno all’intervallo lungo sul 39-37. Alla ripresa delle ostilità la grande circolazione di palla delle Reyer consente ai padroni di casa di tentare la fuga con i canestri di Goss, Green e l’esperienza di Ress, ma dall’altra parte un Adrian Bansk da antologia permette all’Enel di non sprofondare. Neanche i numeri della stella brindisina, però, possono nulla contro la serata quasi perfetta della Reyer che chiude definitivamente i conti negli ultimi 10 minuti di gioco per il 97-75 finale con cui gli uomini di De Raffaele provano ad uscire dalla crisi.
Grande equilibrio, invece, nella sfida salvezza tra la Betaland Capo d’Orlando e la Pasta Reggia Caserta con la formazione di Gennaro Di Carlo che ottiene un’importantissima vittoria che permetterà ai siciliani di affrontare con più serenità il prosieguo della stagione, anche complice la contemporanea sconfitta della Manital Torino. Il primo parziale sorride agli ospiti che possono contare sulla vena realizzativa della coppia Jones-Downs che lanciano il primo tentativo di fuga dei campani. Tra le fila della Betaland, però, è un super Ryan Boatright a sparigliare le carte ed i suoi 15 punti all’intervallo lungo riportano l’Orlandina a contatto (37-39). Nella ripresa la sfida si trasforma in una sorta di fiera dell’errore: Caserta non fa mai canestro e Capo d’Orlando si affida al suo playmaker ex Uconn per mettere la freccia ed allungare nel finale (28 punti per Boatright). Al Pala Fantozzi finisce 65-59.
Vittoria esterna, infine, per la Opejobmetis Varese che sale a quota 16 punti in classifica in classifica. Al Pala Ruffini la formazione di Paolo Moretti parte come una furia: Rihards Kuksiks è infallibile dall’arco dei 6,75 m e con la bomba di Kangur la Openjobemetis chiude la prima frazione sul 14-28 che gela il pubblico torinese. La Manital, però, riesce presto a mandare in bonus la formazione lombarda e dalla lunetta del tiro libero ricuce il margine fino al -5 con cui si va all’intervallo lungo (39-44) nonostante gli 11 punti di un Faye dominante sotto ai tabelloni. A fare la voce grossa sotto le plance è anche Luca Campani, i cui canestri permettono a Varese di ritrovare ritmo e fiducia in attacco e di riallargare il gap sugli avversari. La differenza principale, però, sta nelle percentuali dal campo: mentre la Manital fatica ad arrivare al 30% da 3 punti, i lombardi viaggiano con il 70% da dietro l’arco. Con questi numeri è difficile perdere ed infatti gli ospiti dilagano nel finale per il 72-84 con cui si chiude la sfida. Ai 21 di White ed ai 24 di Ebi, rispondono i 20 di Campani ed i 21 e Kuksiks.
E’ la Sidigas Avellino ad aggiudicarsi il secondo posticipo di giornata contro la Dinamo Sassari al termine di una partita dall’andamento pazzesco. Il primo quarto è puro spettacolo: le due squadre pensano poco alla difesa e trovano la conclusione dall’arco dei 6,75m con una costanza disarmante: il punteggio dopo i primi 10 minuti di gioco dice 28-34 in favore della formazione di Pino Sacripanti, reduce dalla sconfitta in finale di Coppa Italia contro Milano. Akognon e Nunnally rispondo colpo su colpo l’uno alle triple dell’altro ed il pubblico di casa non può far altro che godersi le due squadre fare sfoggio di una precisione chirurgica che incendia le retine del PalaSerradimigni. Come prevedibile, e per certi versi inevitabile, le percentuali e l’intensità della partita calano con lo scorrere dei minuti e Sassari ne approfitta per provare a ricucire lo strappo con Alexander e Kenny Kadji fino al 50-53 con cui si va all’intervallo lungo. Dopo 10 minuti di ‘tregua’ la sparatoria ricomincia nella terza frazione con i padroni di casa che prima impattano a quota 56 e poi e poi mettono addirittura la freccia con Tony Mitchell. Ragland prova a dare la scossa alla Sidigas Avellino ma è la schiacciata di Alexander che chiude la terza frazione sull’80-77 in favore dei padroni di casa. Nell’ultimo quarto l’importanza della posta in palio e 30 minuti dall’intensità a tratti estenuante fanno tremare le mani della Dinamo che non riese più a trovare una singola conclusione dall’arco e subisce il ritorno rabbioso dei lupi irpini che con la tripla di Ragland a 11 secondi dalla sirena finale firmano il 92-95. E’ di Logan l’ultimo canestro ma al PalaSerrdimigni finisce 94-95.
In collaborazione con basketissimo.com