Virtus Bologna nella storia: la Champions League è sua

La terza edizione della Champions League arriva in Italia. A vincerla è infatti la Virtus Bologna, in grado di piegare Tenerife per 73-61 e di conquistare il trofeo dopo una finale dominata in quel di Anversa. E per le V Nere termina un digiuno lungo dieci anni, dalla conquista dell’Eurochallenge nel 2009. MVP della finale Kevin Punter, con 26 punti frutto della perfezione dalla distanza e dai liberi (ma 1/5 da due punti). Piegata una Tenerife capace di rimanere in partita fino alla fine nonostante le percentuali indecenti al tiro da tre punti. 

La Virtus apre le danze con la rubata e la schiacciata di Martin, seguito da Mbaye e dalla tripla di Punter per il 7-0 iniziale delle Vu nere, propiziato da una ottima difesa nei primi due minuti. Tenerife interrompe il digiuno con i liberi, prima di un’altre due bombe da lontano di Punter per il 13-2 nei primi quattro minuti e mezzo. Iverson trova i primi punti su azione per gli iberici, Mbaye continua a martellare in attacco. La terza palla persa dei Canari porta al primo time-out da parte di Vidorreta. In uscita dalla sospensione la difesa di Tenerife si compatta ed in attacco Iverson e Beiran ridanno ossigeno ai gialloneri, co un mini parziale interrotto dai cinque punti consecutivi di Mbaye. Il primo quarto si chiude sul 20 ad otto, con una Segafredo buona in attacco (nove punti a testa per Punter ed Mbaye, (8/15 dal campo e 4/5 da tre punti) ma sublime in difesa, dove la Iberostar è totalmente soffocata ed ancora in partita grazie ai rimbalzi offensivi.
Il secondo quarto inizia con i punti di Tenerife, a cui risponde Kravic, mentre il fallo di Baldi Rossi in seguito alla palla persa di Chalmers porta al primo timeout chiamato da Djordjevic. L’ex Miami si iscrive alla partita con un ottimo layup per il 24-12, con Taylor e sopratutto Mbaye che portano Bologna al massimo vantaggio, confermato anche dopo il canestro di Taylor. Bologna balbetta ai liberi, Tenerife continua tuttavia a faticare tantissimo a trovare la retina, anche a cronometro fermo, ma riesce a rosicchiare qualcosa fino al -14, che diventa -13 con la prima tripla di partita per Tenerife (al quindicesimo tentativo), da parte di Gillet. Con l’1/2 di Mbaye ai liberi e l’ennesimo possesso difensivo della Segafredo chiudono l’intervallo sul 38-24 per i felsinei, chirurgici dalla lunga distanza in una gara piena di errori al tiro.

Il secondo tempo si apre col botto, col gioco da 4 punti di Kevin Punter, a cui risponde l’And One di Iverson, unico a mantenere gli spagnoli a galla, ma arriva la quinta tripla in altrettanti tentativi per KP0 per il nuovo +17. Piccolo sussulto per Tenerife con un mini parziale di sei a due: Moreira lascia 13 punti di margine con solo ½ dai liberi, e Tenerife riapre la gara tornando sotto di solo nove punti col gioco da 4 di White. Chalmers ai liberi ed una magia di Aradori fermano l’inerzia degli iberici, con i liberi di Punter che ristabiliscono il +15 per i bianconeri. La tripla di Staiger ed i liberi di Bassas riportano Tenerife sotto di 10 lunghezze. Kravic a cronometro fermo ed un’altra zingara di Aradori ristabiliscono di nuovo il +14, dopo 10 minuti di totale equilibrio: Tenerife vede poco e male il canestro ma non getta la spugna, Bologna potrebbe fare meglio in attacco ma difende con grandissima attenzione e precisione.
I Gialloneri aprono l’ultimo quarto con un 6-2 che prova a riaprire la finale, prima di due magie di Chalmers (stoppata e canestro di tabella) che fermano l’emorragia. Tenerife sfrutta gli errori ai liberi proprio dell’ex Heat per riportarsi sotto di 10, con il -8 agganciato dopo aver sfiorato la palla persa, che porta al timeout di Djordjevic a quattro minuti e mezzo dalla fine, causati da due minuti e mezzo di astinenza. Digiuno spezzato da un’altra giocata di Aradori, che porta velocemente al timeout di Vidorreta. Tenerife martella sempre a rimbalzo e rosicchia punti a cronometro fermo, ma il fallo offensivo di San Miguel (quinto) e conseguente tecnico riportano l’inerzia dalla parte delle V-nere, anche se gli spagnoli si riportano sotto di sei punti, prima della giravolta di Chalmers che dopo una partita piena di sbavature trova due punti di capitale importanza ad un minuto e dodici dalla fine, con l’inevitabile timeout per Tenerife. L’Iberostar fallisce di nuovo da tre punti e non trova il rimbalzo, con i liberi di Punter che ristabiliscono il +10. Punter trova il primo canestro da 2 a 21 secondi dalla fine per mettere la firma e chiudere la pratica Champions League

Articolo in collaborazione con Basketissimo.com

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