Addio a Totò Schillaci, l’azzurro delle Notti Magiche

Amato per le sue imprese con la Nazionale nella Coppa del Mondo 1990

Il mondo del calcio è in lutto. All’età di 59 anni, è morto Totò Schillaci, l’eroe azzurro dei Mondiali del 1990. Stroncato da un tumore, l’ex attaccante di Messina, Juventus, Inter e Jubilo Iwata, era un’icona del calcio italiano.

Salvatore Schillaci, conosciuto come Totò, nasce il 1° dicembre 1964 a Palermo, Sicilia, e inizia la sua carriera calcistica nell’AMAT, una squadra di quartiere legata a un’azienda municipale. Il Palermo tentò di acquistarlo insieme a Carmelo Mancuso per 28 milioni di lire, ma l’AMAT ne chiese 35, e la trattativa fallì. Nel 1982, Schillaci si trasferisce al Messina, squadra di Serie C2. Nella stagione 1985-86 contribuisce con 11 gol alla promozione in Serie B.

Schillaci gioca con il Messina per sette anni, mettendosi in luce grazie al supporto dell’allenatore Franco Scoglio. La stagione successiva segna 13 gol, e sotto la guida di Zdeněk Zeman, realizza 23 reti, diventando capocannoniere della Serie B. Alla fine della sua avventura con il Messina, Totò ha collezionato 256 presenze, di cui 37 in Coppa Italia, diventando il secondo giocatore con più presenze e il secondo miglior marcatore nella storia del club.

Nel 1989 viene acquistato dalla Juventus per 6 miliardi di lire e, già nella sua prima stagione, segna 15 gol in 30 partite, guadagnandosi il soprannome “Totò-Gol”. Contribuisce anche alla vittoria della Coppa Italia e della Coppa Uefa nello stesso anno. Grazie a queste prestazioni, viene convocato per il Mondiale del 1990. Durante il periodo alla Juventus, instaura una forte amicizia con Roberto Baggio. Tuttavia, con l’arrivo di Gianluca Vialli, Schillaci trova meno spazio e lascia il club nel 1992, anche a causa di problemi personali.

Si trasferisce all’Inter per 8,5 miliardi di lire e in due stagioni segna 11 gol in 30 partite, contribuendo alla vittoria della Coppa Uefa. Nell’aprile del 1994 lascia l’Inter per trasferirsi in Giappone al Júbilo Iwata. Schillaci fa subito bene, segnando al debutto, ma subisce anche una squalifica per insulti all’arbitro. Nel 1997 vince la J. League con il Júbilo Iwata, ma un grave infortunio lo porta al ritiro nel 1999, dopo aver segnato 56 gol in 78 partite per il club giapponese. Complessivamente in carriera ha giocato 120 partite e segnato 37 gol in Serie A, e 105 partite con 39 reti in Serie B.

Nel Mondiale del 1990, Schillaci inizia come riserva, ma entra nel secondo tempo della gara d’esordio contro l’Austria e segna il gol decisivo. Diventa titolare e continua a segnare, formando una coppia d’attacco con Roberto Baggio. Dopo il ritiro, Schillaci ha aperto un centro sportivo per giovani a Palermo e ha partecipato a vari progetti calcistici locali. Nel 2001 si è anche candidato come consigliere comunale a Palermo per Forza Italia.

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