Alberto Zaccheroni: “E’ un miracolo che io sia vivo”
Alberto Zaccheroni in un’intervista al Corriere della Sera ha parlato degli ultimi terribili mesi vissuti, dall’incidente domestico di cui è stata vittima lo scorso 10 febbraio. “Mi ha trovato mia moglie Fulvia accasciato a terra, in fondo alle scale. Dice che ero in un lago di sangue, con la testa aperta e un occhio fuori dall’orbita. Sono vivo per miracolo, ma del mese in terapia intensiva non ricordo nulla. Ho rischiato la vita, non giriamoci attorno. La botta è stata tremenda, il grande sollievo è non aver riportato danni cerebrali”.
“Lei era al piano terra, io stavo verosimilmente scendendo le scale e sono scivolato. Sono ruzzolato per otto-dieci gradini. Lei è accorsa perché ha sentito le mie urla. Avevo battuto la testa, può immaginare il suo spavento. Ho una grossa cicatrice sulla testa a ricordarmelo. Mi avevano intubato, avevo il sondino… Devo ringraziare i medici e tutto il personale dei due istituti che mi hanno seguito. Sono stati straordinari”.
“Voglio riprendere in mano la mia vita, devo riuscire a tornare in possesso della quotidianità. Se prima camminare era un hobby, adesso è una necessità”.