Aldo Agroppi senza mezzi termini: “Con Cairo altri 17 anni del cavolo”

Aldo Agroppi senza mezzi termini

Raggiunto da toronews.net, Aldo Agroppi ha commentato il cammino del Torino in campionato: “L’andamento del Torino è ondulatorio. Da bellissime partite passa a partite inguardabili. Non ho idea perché il rendimento dei giocatori cambi. Tutte le squadre non sono costanti nell’arco di una stagione. Sono tanti gli aspetti che incidono: la questione fisica, quella psicologica, i gol sbagliati, gli errori arbitrali. Il Torino punto in più punto in meno ha sempre quell’ambizione, non si scosta da lì. I granata hanno fatto grandi partite e poi si sono persi nel nulla. Mi chiedo quindi quale sia il vero volto del Torino”.

“Il vero Torino non so quale sia. In alcuni casi le prestazioni sono state eccellenti, in altre da dimenticare. Juric è un allenatore come tutti gli altri: prova a ottenere il massimo. Molte volte, però, le parole e gli allenamenti non bastano. Sono tanti i fattori che influenzano il rendimento della squadra”.

Questo è il diciassettesimo anno di Urbano Cairo come presidente del club, ma Agroppi non ha grandissime speranze per il futuro: “Mi aspetto altri diciassette anni del cavolo, scusatemi per la battuta. Per lo meno non si retrocede, ma si naviga nella media classifica. O viene un miliardario che ha soldi da buttare via oppure si continua su questo filone. Per Cairo è impossibile avere un Torino con più ambizione. Non basta spendere, bisogna saper spendere. E torno al tema di prima: bisogna far crescere i ragazzi del settore giovanile e poi valorizzarli a dovere. Ai miei tempi, dal settore provenivamo, tra gli altri, Vieri, Fossati, Zaccarelli, Carelli, Pulici, Graziani ed io. Tanti talenti fatti in casa. In questo si dovrebbe guardare con più profitto nel prossimo futuro. L’Atalanta è un esempio per tutti: tanti giocatori che lancia riesce a rivenderli a mille, dopo che sono costati cento. L’ultimo marcatore della Dea in campionato, Cissé, è l’esempio di come si deve lavorare. Bisogna saper lavorare nel mondo del calcio”.

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