Alessandro Jacobone a tutto campo sugli obiettivi rossoneri in campo e nel mercato.
Il leader dei Non Evoluti e opinionista Alessandro Jacobone, intercettato dalla redazione di Sportal.it, commenta il periodo che sta passando la squadra rossonera e le notizie di mercato che la vedono protagonista.
Alessandro, è iniziato dalla gara contro i blucerchiati il rush finale che vede il #Milan in corsa per un piazzamento in Champions League. Il cammino altalenante dei rossoneri sembra aver tolto certezze al gruppo, con che spirito ti avvicini alle prossime gare dei rossoneri?
Più dello spirito che puo’ accompagnare il sottoscritto, preferisco porre attenzione e speranze su quello della squadra che, come da voi sottolineato, ha avuto un cammino discontinuo nell’ultimo mese. Dalla gara contro l’Atalanta in poi, infatti, i risultati non hanno quasi mai dato ragione ai pronostici, qualunque essi fossero. I rossoneri sono caduti nelle gare date per vinte alla vigilia, salvo poi reagire e sorprendere tutti nelle insidiose trasferte di Verona e Firenze dove, tra infortuni e defezioni, il Milan veniva dato per spacciato. Dopo diverse settimane durante le quali tutti si chiedevano se i risultati fossero figli della preparazione atletica e di un periodo di appannamento, possiamo dire che spesso le prestazioni deludenti siano state prodotte da uno sbagliato approccio alla gara. Questione di testa, insomma.
Nessuna possibilità di stilare quindi una tabella di marcia? Temi che il Milan possa essere risucchiato dalle inseguitrici e perdere così la possibilità di giocare la prossima edizione della coppa internazionale più prestigiosa?
Proprio per il bipolarismo calcistico mostrato dai ragazzi ultimamente, credo che stilare tabelle e fare calcoli su carta possa servire poco. Il #Milan ha dimostrato di poter vincere con tutti, top club europei compresi. Così come perdere punti nella maniera più inopportuna, in partite alla sua portata. Gli infortuni hanno pesato, ma inutile trovare alibi e giustificare approcci di gara che non dovrebbero mai essere visti quando si indossa una maglia importante come quella rossonera. Soprattutto tra le mura di casa, dove i rossoneri hanno perso punti pesanti. Sul timore di rimanere col cerino in mano, confesso di averlo. Non perché non creda alle potenzialità del gruppo, ma proprio perché sono stati sperperati punti nel periodo più delicato della stagione. Tra salvezza e qualificazione alle edizioni europee, la corsa si fa serrata, i punti di distacco sono stati lesi pericolosamente e questo Milan non puo’ permettersi di non qualificarsi per la prossima Champions League.
Eppure il Presidente Scaroni e l’ad Gazidis hanno più volte ribadito che la mancata qualificazione non comporterebbe un cambio dei loro piani.
Credo che quanto detto serva a cercare di tenere l’ambiente il più tranquillo possibile. E’ matematica, gli introiti derivati dalla qualificazione europea sono importanti, ancor di più per un bilancio, quello rossonero, che palesa una forte esigenza di aumentare ricavi. Per attuare un altro step in avanti nel processo di crescita, serve che entrino risorse in grado di consentire un mercato che si preannuncia complicato, sia in tema di rinnovi che di riscatti necessari. A questi vanno aggiunti nuovi innesti di sostanza e non più di semplice numero. Presentarsi in Champions League dopo 8 anni senza una rosa competitiva per onorare la competizione, sarebbe un errore sportivo e d’immagine. Siamo il Milan, gli altri lo dicono, io lo credo.
Desiderio di una sessione di mercato scoppiettante, o gestione oculata delle risorse come fino ad oggi accaduto? Importanti nomi iniziano a circolare e ad essere accostati ai rossoneri. Che tipo di campagna acquisti ti aspetti?
Quella attuale è una dirigenza che ha dimostrato di poter operare bene anche con risorse limitate. Il lavoro di scouting ha regalato operazioni sulle quali in pochi credevano e che hanno dato un importante contributo allo sviluppo di un Milan piacevole, brillante e dalle idee innovative. Ma ponendo l’asticella ad un livello più alto, scelta obbligata in caso di raggiungimento della qualificazione europea, si deve incominciare a porre altre pietre miliari sulle quali costruire un Milan ancor più forte. Ibrahimovic si appresta alla sua ultima stagione e con tutti i ringraziamenti a lui dovuti, non considerare il numero esiguo di presenze avute in stagione e puntare esclusivamente su di lui, sarebbe un gravissimo errore. La necessità di una prima punta in grado di peso, sotto tutti i punti di vista, è una priorità che avevo evidenziato già dalla passata sessione estiva. La “toppa” Mandzukic si è rivelata più sfilacciata della stoffa che avrebbe dovuto ricucire, serve quindi un uomo importante che apprenda dallo svedese tutte le caratteristiche per comandare l’attacco rossonero dei prossimi anni.
Protagonista di diverse anticipazioni di mercato negli ultimi anni, hai dei nomi che possano scaldare la tifoseria rossonera?
E’ presto per intercettare vere e proprie trattative, tra l’altro questo Milan è molto bravo a nascondere le carte a chi di calciomercato si occupa per lavoro. Detto questo, chi segue il mio canale youtube e i miei profili social, conosce benissimo le indiscrezioni lanciate circa l’interessamento del Milan per l’attaccante del Torino Andrea Belotti, nonché la possibilità di sfruttare il gentleman agreement tra Cairo e il giocatore oramai pronto ad una nuova sfida dopo aver sacrificato diversi anni per perorare la causa del Toro. Il discorso aperto con i rossoneri e comprendente il riscatto di Meitè, in dubbio se considerato singolarmente, potrebbe portare ad un pacchetto contenente entrambi i profili. Il Milan di certo non è disposto a farsi “spennare” da richieste fuori mercato e ad oggi anacronistiche, ma è pronto a sferrare l’attacco in caso di aperture.
In attesa ancora di una risposta da parte dei giocatori in scadenza di contratto come giudichi la gestione rinnovi da parte della dirigenza? Hai fiducia nella conclusione positiva delle vicende Donnarumma – Calhanoglu?
Siamo sinceri, nel momento in cui la dirigenza avrebbe dovuto porre le basi per un inizio di trattativa, Maldini e Massara erano in via Aldo Rossi a riempire gli scatoloni per lasciare spazio al tedesco Rangnick mai poi arrivato. Questo gap ha permesso a procuratori dal folto pelo sullo stomaco, di trascinare le situazioni fino a Gennaio inoltrato. Una volta “liberi” di firmare con altre squadre, il coltello è passato totalmente nelle loro mani. La situazione va risolta e più passano i giorni e più ho l’impressione che qualsiasi scelta venga fatta, possa rimanere l’amaro retrogusto di un accordo di convenienza e poco legato all’amore per la maglia e al progetto rossonero. Sono sicuro del fatto che si giungerà ad un accordo, è la matematica a suggerirmelo.
In che senso? Perché escludi che la proprietà decida di non soddisfare entrambe le richieste? E’ d’altronde percorso di Elliott quello di fare molta attenzione ai costi, non alimentando aste e richieste di ingenti commissioni ed ingaggi.
Non ho master che certifichino la mia scienza in tema di management aziendale, soprattutto ai livelli in cui opera il fondo #Elliott, ma seguo un semplice ragionamento logico. Ad oggi le distanze tra quanto offerto dalla società rossonera e quanto richiesto dai procuratori dei due giocatori, sono rispettivamente di un milione per il turco e di un paio di milioni per il giovane portiere rossonero. Al netto della durata dei due contratti, si parla di 3 milioni ( 6 lordi) di differenza. Firmati i due contratti, il Milan tornerebbe proprietario dei due cartellini. Attribuire un valore di 40 milioni per il turco e di 60 per Donnarumma, non è un lontano dal loro valore. Non posso e non voglio pensare che Elliott decida di perdere un patrimonio di 100 milioni per non investirne, seppur amaramente, pochi altri. Andranno a darne 7 al quarantenne Ibrahimovic, capite da soli che non avrebbe logica non portare a conclusione le due trattative.
Oltre a loro serviranno ulteriori innesti, come replichi alle voci che vedono Milan e Juventus ipotizzare uno scambio tra Romagnoli e Bernardeschi?
Voce intercettata un paio di settimane fa, ho avuto modo di averne conferma da fonti torinesi, anche se le parti sembrerebbero distanti nella rispettiva valutazione dei due giocatori. Non è uno scambio che infiamma i tifosi, anzi. Potrebbe pero’ essere un toccasana in tema di plusvalenze reciproche, aspetto che non dovrebbe mai essere troppo trascurato. Vero obiettivo della prossima sessione deve pero’ essere rappresentato dal riscatto di Tomori, certezza e futurabilità gradita alla proprietà, cosi’ come dalla ricerca di un giocatore che sostituisca, migliorando la qualità del reparto, un Castillejo dato in uscita. Come dicevo antecedentemente pero’, è ancora troppo presto per aver traccia di vere e proprie trattative e dallo scouting rossonero potrebbero uscire jolly mai nominati. E’ capitato nel recente passato, capiterà ancora in futuro.