Carlo Ancelotti lancia un messaggio chiaro al mondo del calcio, in particolare a quello inglese. Oltremanica i provvedimenti contro il Coronavirus appaiono al momento molto meno stringenti rispetto a quanto visto in Italia, sebbene il campionato sia stato fermato anche oltre la Manica.
“In queste ore il calcio a mio giudizio ha un’importanza pari allo zero. Quasi mi dà fastidio parlarne – ha sottolineato alla ‘Gazzetta dello Sport’ l’attuale tecnico dell’Everton -. Stiamo assistendo a una tragedia, dobbiamo fare i conti con una pandemia. Nessuno di noi fino ad oggi aveva mai vissuto una situazione del genere. Il bollettino dei morti in Italia è tremendo, somiglia a un bollettino di guerra. Concentrarsi su questa battaglia dovrebbe essere la priorità di tutti, ogni altra cosa non conta più”.
La Premier League e l’Everton, insomma, passano in secondo piano: “Teoricamente dovremmo rimetterci al lavoro il 22 marzo. Ma come si può pensare a riprendere il lavoro? Non dovranno contare le esigenze del calcio, ma la salute delle persone. E se il Coronavirus sarà ancora in piena esplosione, il calcio dovrà restare fermo. Come finirà la Premier League, in tutta sincerità, non mi importa”.