Il nome di Carlo Ancelotti come ct della Nazionale metterebbe d’accordo tutti, o quasi, per far ripartire il calcio italiano azzerato dalla mancata qualificazione al Mondiale.
Il tecnico emiliano, reduce dal primo esonero in carriera, subito al Bayern Monaco, è intervenuto a “La Domenica Sportiva”, parlando pubblicamente di un eventuale futuro sulla panchina azzurra:
“Io ct della Nazionale? La FIGC mi ha contattato, mi onora il fatto che mi vogliano tutti gli italiani, dopodiche’ ci sono tante alte cose, prima di tutte la mia volonta’. Ho detto che mi piacerebbe allenare ancora un club, cosa che piu’ mi diverte. Guidare la nazionale sarebbe un sogno ma significherebbe cambiare mestiere. Voglio stare fermo fino a giugno e rispettare il contratto col Bayern, ma questo non sarebbe un problema, visto che la Nazionale non ha impegni immediati. La Federazione deve risolvere prima altri problemi, rispetto che il ct. Se accetterei con un nuovo presidente? Non ho nessun problema con Tavecchio, non è questione di presidente federale”.
“Il calcio italiano ha dei problemi e tutto il movimento deve essere coinvolto – ha proseguito Ancelotti – È un problema di federazione e di calciatori, perché quelli italiani al momento non sono più al top. È la fine di un un ciclo, come accadde dopo il 1982, e penso che tutto il movimento deve risolverlo. Bisogna intervenire sui vivai, mettendo alcune regole, perché i grandi calciatori non nascono tutti i giorni. Bisogna incominciare a fare qualcosa di diverso rispetto agli ultimi anni o attendere che la divina provvidenza faccia rinascere un campione”.
La carriera da allenatore di club è quindi finita? Ancelotti strizza l’occhio a un ritorno..: “In Italia potrei allenare Milan e Roma. Apprezzo Andrea Agnelli, ma non posso contraddire il mio passato”.