Il presidente del club bianconero sul progetto seconde squadre: “Non lo facciamo per le Nazionali, deve permettere a noi di ridurre i costi della prima squadra”
Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato in occasione della tavola rotonda all’Allianz Stadium per discutere del progetto seconde squadre, che in Italia non decolla: solo i bianconeri da cinque anni hanno una squadra in Serie C.
“Non parliamo di innovazione, in Spagna esistono da 60 anni. Si tratta di copiare quello che gli altri fanno bene – ha spiegato Agnelli -. Creare dei giocatori in casa è anche sostenibilità, non si investe per acquistare un calciatore. Questo permette un percorso di sostenibilità per i club, si dà minutaggio. Parliamo di Miretti e Fagioli in Nazionale ma è più utile parlare dei 7/8 giocatori in Under 20, stabilmente, si parla sempre troppo delle élite”.
“Una società come la Juve non è una Onlus, non lo fa per le nazionali, alle nazionali deve arrivare un beneficio indiretto – ha specificato Agnelli -. La seconda squadra permette a noi di ridurre i costi della prima squadra, perché il costo medio della prima si riduce drasticamente. Il vero vantaggio economico ce l’ho sui costi della prima squadra, il risparmio vero sta lì”, sono le parole riportate da Sky.