“Guerrieri si nasce e tu lo sei sempre stato”
A lui, a Sinisa Mhajlovic, è legato uno dei ricordi più amari dell’Antonio Conte versione allenatore dell’Inter. Il 5 lulgio del 2020, col campionato da poco ripreso dopo lo stop per la pandemia, i nerazzurri persero incredibilmente a San Siro contro il Bologna del compianto tecnico serbo, in un match denso di colpi di scena.
Sotto di un gol e di un uomo, i felsinei dovettero fronteggiare un calcio di rigore contro. In un eccesso di altruismo Romelu Lukaku lasciò il tiro a Lautaro Martinez, che si fece ipnotizzare da Skorupski. Come per incanto la partita cambiò, con i rossoblù capaci prima di pareggiare, con un gol – il primo in Serie A – di Juwara. E poi, ristabilita la parità numerica per il rosso a Bastoni, addirittura di vincere con una rete di Musa Barrow. Era la prima Inter di Conte, impegnata in una faticosa rimonta alla Juve all’epoca allenata da Maurizio Sarri, che poi si laureò Campione d’Italia.
In una giornata così triste forse Conte avrà ripensato alla tenacia messa in campo allora dalla formazione emiliana che, già priva di particolari interessi di classifica, onorò al massimo l’impegno fino a rovesciare l’esito del match. Certamente la stima per il Sinisa allenatore, oltre che per l’uomo, ne uscì rafforzata in quella calda giornata di luglio.
Nel giorno della sua morte, Mihajlovic è stato ricordato così dall’ex tecnico dei nerazzurri: “Guerrieri si nasce e tu lo sei sempre stato, in campo come nella Vita. Buon viaggio Sinisa”, ha scritto il salentino sul suo profilo Instagram.