Nonostante sia stata annullata a causa delle avverse previsioni atmosferiche l’annunciata festa con i tifosi nel post-partita per celebrare la promozione, la gara contro il Bellaria rappresenterà comunque per il Parma un appuntamento da non fallire, in quanto ultima partita della stagione regolare.
Poi ci sarà un altro appuntamento, nella fase a gironi della poule scudetto, prima che cali il sipario e ci si dia appuntamento in Lega Pro. I romagnoli arriveranno al “Tardini” sportivamente disperati, essendo a rischio di retrocessione diretta senza playout, ma Apolloni non vuole sentire parlare di rilassamento: “Abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, ma prima di finire la stagione abbiamo ancora 3 traguardi da raggiungere: mantenere l’imbattibilità, provare a conquistare lo scudetto, ma anche lottare per la riconferma, obiettivo che riguarda ciascuno di noi” ha detto il tecnico crociato, sulla cui presenza sulla panchina del Parma in terza serie non sembrano però esserci dubbi.
Ringraziati i tifosi per lo straordinario contributo dato in ogni partita, e annunciata l’assenza dell’infortunato Longobardi, Apolloni ha poi individuato la svolta della stagione. Non in una vittoria: “Il primo pareggio contro il Mezzolara fu una delusione, perché giocammo bene, ma non riuscimmo a vincere. Invece quello contro la Sammaurese con il gol al 91’ di Melandri ci diede grande convinzione”.
In effetti, in quella gara pre-natalizia, ultima d’andata, una delle meno brillanti sul piano del gioco, l’imbattibilità del Parma vacillò paurosamente, tanto che mai i crociati in tutta la stagione sono stati in svantaggio tanto a lungo come in quella gara: 53′ tra il primo e il secondo gol ospite, intervallati dalla doppietta di Melandri. Ma cuore e classe fecero la differenza.
Apolloni paragona la gara contro i romagnoli a quella giocata nel 1989 contro un’altra formazione giallorossa, ugualmente decisiva per la storica promozione in A: “Contro la Sammaurese ho ripensato a quel gol che feci contro il Messina”.
Era il 17 dicembre ’89, e Apolloni fissò il 2-2 al 91’, in una gara stregata segnata dalle autoreti di Osio e Susic. Due settimane dopo, ci fu la presa del Mirabello…