Per il Parma è già tempo di vigilie importanti. Dopo la falsa partenza di Modena, con un pareggio senza reti stretto agli avversari, la squadra di Apolloni non può sbagliare nella prima casalinga contro il Lumezzane. Sabato sera al Tardini ci sarà già l’obbligo di vincere, per la classifica, ma soprattutto per tacitare i primi malumori dei tifosi, emersi in forma tutt’altro che implicita.
Alla vigilia della gara contro i rossoblù, Gigi Apolloni non ha nascosto l’importanza della sfida, mostrandosi fatalista rispetto alle inevitabili pressioni: “Quando una squadra non esprime un gioco di qualità, le critiche fanno parte del gioco, ma ci serve tempo e pazienza, perché abbiamo cambiato il modo di giocare e non tutti sono al meglio”.
Un riferimento, quello al sistema di gioco, che prelude alla conferma del discusso 3-5-2. Apolloni non ne parla, ma più che progressi tecnico-tattici e atletici, vista l’imperfetta condiziona palesata al Braglia, chiede più cuore: “Abbiamo volontà e determinazione, se non basta dovremo andare oltre. Servirà più cattiveria agonistica rispetto a quella messa a Modena. Bisogna tirare fuori la nostra ambizione e fare in modo che l’avversario abbia timore di noi. Il Modena non ci ha creato molti problemi, ma noi siamo stati troppo lenti”.
Il mercato non ha portato nessuno. Minotti ha anticipato che si potrebbe pescare tra gli svincolati, ma con un solo posto a disposizione non si potrà sbagliare: “Il centrocampista ideale, quello che abbiamo cercato e che vorremmo è quello capace di impostare e rompere il gioco, ma non è facile da individuare”.
L’avversario. Il Lumezzane è una veterana della Lega Pro. La formazione bresciana, allenata da un big come Antonio Filippini, fratello dell’ex crociato Emanuele, alla prima assoluta contro il Parma, è al 9° campionato consecutivo di terza serie, 24° se si considera l’aria professionistica, abbracciata nel e mai più abbandonata, con la Serie B sfiorata due volte con altrettante finali playoff perse, nel ’99 contro la Pistoiese e soprattutto nel 2004 contro il Cesena, quando il Lume di Pietro Strada perse tra mille polemiche e una furiosa rissa che costò una lunga squalifica all’allora tecnico dei romagnoli Fabrizio Castori. L’exploit non si è più ripetuto, anzi le ultime salvezze sono state sofferte, ma l’obiettivo della società è di non fare mai il passo più lungo della gamba, valorizzando i giovani. Del proprio vivaio (nel quale è cresciuto anche un certo Mario Balotelli) e non solo, visto che da qui è passato anche Yves Baraye, tra il 2011 e il 2013. Il Lumezzane verrà al Tardini come da copione per difendersi e ripartire con il suo solido 4-3-3, basato sulla velocità degli esterni Varas e Bacio Terracino e sulla regia dall’esperto Gael Genevier, francese classe ’82, 4 presenze in A con il Siena, ex anche di Livorno e Torino.
Formazione. Novità sostanziali nell’assetto del Parma. Immutato il modulo e la difesa (ma con Lucarelli che tornerà centrale), eccetto l’avvicendamento tra Zommers, convocato dalla Lettonia Under 21, e Coric. A centrocampo Scavone riparte dalla panchina dopo la frattura al naso: al suo posto ci sarà Ciccio Corapi, il migliore a Modena. Confermato Baraye, mentre Giorgino contende il posto a Miglietta e Mazzocchi è in corsia di sorpasso rispetto a Garufo a destra. Davanti scalpita Calaiò, ma al fianco di Evacuo potrebbe essere ancora staffetta, magari con Melandri e non Nocciolini. Possibile 11 (3-5-2): Coric; Benassi, Lucarelli, Coly; Mazzocchi, Corapi, Miglietta, Baraye, Nunzella; Evacuo, Calaiò