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Gianpaolo Calvarese non usa mezzi termini
Continuano a far discutere le decisioni arbitrali in diverse partite del campionato italiano, ultimi in ordine di tempo quelli legati a Como-Juventus di venerdì, Empoli–Milan di sabato e Inter–Fiorentina di lunedì. Gianpaolo Calvarese, attivo come direttore di gara in Serie A e B fra il 2008 e il 2021, non ha usato mezzi termini a riguardo, parlando ai microfoni di ‘Kiss Kiss Napoli‘.
“Sul calcio d’angolo dato all’Inter non c’è niente da interpretare: la palla è uscita e di tanto – ha chiosato Calvarese, che oggi analizza per le tv le decisioni arbitrali più discusse -. Provo invece a dare un’interpretazione all’errore, al perchè sia stato fatto: l’arbitro e il guardalinee erano troppo lontani dal punto in cui è uscito il pallone”.
“Con Open VAR è tutto registrato – ha aggiunto -, non c’è possibilità di andare fuori protocollo attraverso un ‘silent check’. Quindi era impossibile da parte del VAR ‘suggerire’ all’arbitro che non era angolo. Detto questo, su situazioni oggettive, il VAR deve intervenire, anche se si tratta di un calcio d’angolo da cui poi scaturisce un gol”.
“Il fallo di mano di Gatti? Episodio difficile da valutare – ha poi aggiunto, passando a Como-Juve -. Infatti VAR e AVAR avevano pareri differenti. Sono dinamiche in cui c’è una buona parte di causalità, come il rigore (giustamente) non assegnato in Inter-Napoli per il tocco di Olivera. Anche sui secondi gialli il protocollo andrebbe riscritto, così da evitare l’errore avvenuto, ad esempio, in Empoli-Milan”.