Arrigo Sacchi dice la sua sulla vittoria dell’Italia con la Francia

Arrigo Sacchi dice la sua sulla vittoria dell’Italia con la Francia

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport Arrigo Sacchi ha giudicato la vittoria in Nations League dell’Italia di Luciano Spalletti contro la Francia. Ecco quello che ha scritto l’ex condottiero del Grande Milan degli anni ottanta e novanta ed ex ct azzurro.

“Finalmente ho visto una Nazionale italiana giocare in modo serio e il risultato è davanti agli occhi. Avevo ancora nella memoria quell’orribile prestazione all’Europeo contro la Svizzera, quando siamo stati eliminati e temevo di andare incontro a un’altra figuraccia”.

“Già affrontare la Francia al Parco dei Principi non è semplice, in più se lo fai regalando un gol dopo pochi secondi i problemi aumentano incredibilmente. Invece i ragazzi di Spalletti mi hanno sorpreso: si sono messi lì a lavorare con spirito di sacrificio, con impegno, con determinazione e hanno risalito la corrente. Bravissimi a non farsi travolgere, a non crollare psicologicamente e a voler far vedere a tutti che l’Italia è ancora una Nazionale importante. Certo, se considero la prestazione della Francia, non posso non sottolineare come, dopo il vantaggio, abbia avuto un atteggiamento presuntuoso, ma questi sono problemi che dovrà risolvere Deschamps”.

“Noi godiamoci la vittoria, riflettiamo sulle ragioni che ci hanno portato al successo e, soprattutto, cerchiamo di dare continuità a questa prova. Eh sì, perché io non mi accontento, non mi basta una bella partita per dire che siamo finalmente guariti: serve una serie di gare di alto livello per poter affermare che siamo davvero fuori dal tunnel. Guai a noi se pensiamo di essere dei fenomeni perché abbiamo battuto la Francia in casa sua! Mi auguro che il rischio della presunzione, dopo le batoste che abbiamo subito negli ultimi anni, non rientri nel catalogo delle possibilità. E comunque sono sicuro che Spalletti saprà toccare le corde giuste per fare in modo che l’ambiente non voli troppo in alto in vista della sfida contro Israele. Ricordiamoci sempre che abbiamo fallito due qualificazioni consecutive al Mondiale, cosa mai accaduta in passato. Quindi, adesso, suggerisco prudenza e modestia prima di gridare ai quattro venti che gli azzurri sono tornati. Aspettiamo, valutiamo e cerchiamo di aiutare questi ragazzi che stanno cercando di intraprendere una nuova strada”.

“Della partita contro la Francia mi è piaciuto l’atteggiamento e anche il modo di stare in campo. Spalletti ha scelto il classico 3-5-2, che poi è in realtà un 5-3-2, e così ha dato sicurezze ai giocatori che conoscono bene questo modulo perché lo praticano nelle loro squadre di club. Mi sembra che il passo in avanti sia stato fatto: questi giovanotti hanno dimostrato che, quando giocano a tutto campo, sono in grado di mettere in difficoltà gli avversari. In particolare, ho visto le linee strette tra i reparti e un aiuto continuo tra i giocatori. Significa che si sono messi a disposizione del collettivo, che hanno messo da parte i loro egoismi e hanno pensato al bene della squadra. Questo è il punto di partenza per un’avventura positiva. Ho sempre sostenuto, e sempre sosterrò, che quando si scelgono i giocatori bisogna guardarli come persone, e non come nomi. Nel calcio ci vogliono persone affidabili, disponibili, modeste, intelligenti. L’attenzione degli allenatori deve andare alla testa, non ai piedi. Io, da commissario tecnico, ho sempre chiamato uomini che sapevo mi avrebbero dato tutto, anche quello che non avevano. E così è stato”.

“In questo nuovo inizio Spalletti dovrà valutare con attenzione le qualità umane di tutto il gruppo. Nello specifico, contro la Francia ho apprezzato la prova del blocco difensivo e poi la volontà, una volta riconquistato il pallone, di andare all’attacco con cinque o sei elementi. Un coraggio che è stato premiato. Bene Frattesi che va utilizzato in questo ruolo: è un bravissimo incursore e questo deve fare. Mi è piaciuto l’ingresso di Raspadori, attaccante che conosce il gioco e sa muoversi in funzione dei compagni. Ho apprezzato il lavoro di Retegui che, nel 5-3-2, non è mai isolato. E, infine, mi ha stupito la vivacità di Tonali che veniva da un lungo periodo di stop e ha dimostrato di avere parecchie energie. Sottolineo anche la regia di Ricci, che sta crescendo di partita in partita. Non ci saranno stati fuoriclasse nell’Italia, d’accordo, però contro la Francia c’è stata una squadra. E la squadra è sempre la cosa più importante”.

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