
Arrigo Sacchi è drastico sulle prospettive del Milan
Intervenuto a “La Gazzetta dello Sport”, l’ex tecnico del Milan Arrigo Sacchi si è espresso senza mezzi termini sul momento di profonda crisi che stanno attraversando i rossoneri, come testimonia il nono posto in classifica, l’eliminazione prematura dalla Champions League e il -11 dal quarto posto.
“Senza dubbio l’avvento di Sergio Conceiçao non ha portato quei benefici che tutti i tifosi si attendevano. Il Milan è al nono posto. Non si tratta certo di una posizione consona a un club che ha scritto la storia del calcio. E su questo bisogna riflettere con serietà e con umiltà. Lo devono fare, in particolare i dirigenti. Mi sento di poter concludere che il risultato è negativo e francamente non vedo come si possa uscire da una simile situazione. Mi pare che i rossoneri si sia infilato in un tunnel e che non riesca a vedere nemmeno uno spiraglio di luce. Gli obiettivi sono diventati un posto per l’Europa League e la Coppa Italia: troppo poco, anche considerati gli investimenti economici compiuti” ha esordito l’ex tecnico dei rossoneri.
“Tutto nasce da una mancata chiarezza nelle idee. Ricordo che il Milan aveva individuato in Lopetegui l’allenatore per questa stagione. Poi, dato che i tifosi si sono ribellati, perché non lo consideravano un profilo non adatto, si è deciso di puntare su Fonseca. Questa è stata la prima mossa sbagliata, poiché se tu società sei convinta di un’idea devi andare fino in fondo e non piegarti agli umori della piazza. Ciò che deve fare adesso il Milan è abbastanza semplice, scegliere gli uomini giusti per guidare la rinascita, affidare ad un allenatore di loro fiducia la costruzione della squadra e lasciare che sia lui a decidere i giocatori che devono essere acquistati e ceduti. Questo è il modo migliore per tornare al successo” ha aggiunto l’ex Ct della nazionale italiana.
“Bisogna basarsi prima di tutto sulle qualità umane e poi su quelle tecniche: guardare prima la testa e poi i piedi. Quando un allenatore non lavoro con persone affidabili, ed evidentemente i giocatori attuali del Milan non lo sono, è inevitabile che si vada incontro ai problemi. Per Conceiçao è complicato rimettere in rotta la barca. C’é confusione nell’ambiente e purtroppo tutto ciò si riflette anche in campo. La verità è che, in questa stagione, il Milan non è quasi mai stato una squadra e quando non lo sei vai poco lontano. Le responsabilità, quando accadono cose simili, sono di tutti. Non può essere colpa solo dell’allenatore, così come non possono essere colpevoli solamente i calciatori” ha concluso Arrigo Sacchi.