Atalanta–Spal finisce 1-2, e i nerazzurri falliscono l’aggancio alla Roma e al quarto posto che significherebbe Champions League anche l’anno prossimo. Ma il ko del Gewiss Stadium è meno sorprendente di quanto si possa immaginare se si analizza la prestazione dei ragazzi di Leonardo Semplici, che per quasi un’ora giocano decisamente meglio rispetto ai più blasonati avversari.
Qualche problema di formazione per Gasperini, che a destra non ha a disposizione Hateboer né Castagne e deve inventarsi De Roon laterale di centrocampo. I risultati inizialmente non si vedono, dato che al 16′ Ilicic segna di tacco su bel cross di Zapata, che successivamente colpisce anche un clamoroso legno su contropiede.
La Spal però non si lascia spaventare e si porta in avanti: in maniera imprecisa nel primo tempo (c’è anche il palo di Petagna), ma ben più efficace nella ripresa. Al 53′ è proprio l’ex Petagna a punire la Dea su assist di un altro vecchio volto nerazzurro come Reca. Dopo il pari è in realtà la Spal a cercare la vittoria: il gol del sorpasso è sfiorato da Cionek e trovato da Valoti al 60′ dopo una splendida azione personale con botta dalla distanza.
Gasperini cambia schema tre volte, sintomo di una squadra lontana per una sera dai suoi tradizionali automatismi. Ma è anche l’ennesimo ex della notte di Bergamo, il portiere spallino Berisha, a mettere la sua firma sulla vittoria che porta gli estensi a -1 dalla salvezza.