Aurelio De Laurentiis ammette l’errore con Luciano Spalletti

Le parole di Aurelio De Laurentiis

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato in conferenza stampa toccando numerosi temi, tra cui la separazione con Luciano Spalletti: “Mi sono assunto tutte le colpe però avevo fatto bene il contratto a Spalletti, lo stesso di Benitez, e quando ho esercitato l’opzione, e nel mondo del calcio questa opzione giuridica non è capita. Molti pensano sia bilaterale, ma è unilaterale. Quell’opzione è un valore, puoi rifiutare di darla oppure concederla, e l’opzione sia con Benitez che con Spalletti prevedeva un altro ulteriore anno. Io entro un termine predeterminato ho il diritto di esercitarla con una comunicazione scritta. Lì non esiste la carineria, ma è una situazione giuridica”.

“Al Premio Bearzot al Maschio Angioino il 24 marzo dico ‘Spalletti resterà con noi’ – ha aggiunto il patron dei partenopei -, lui non smentisce, dopo il 4-0 col Milan, 18 aprile poi Napoli-Milan 1-1 in Champions, con la sfortuna, il rigore sbagliato. 3 giorni dopo, il 21 aprile, per tirare su anche il morale di Spalletti dopo le 3 partite col Milan, per dimostrargli che nonostante il calo io fossi con lui, gli mandai giuridicamente l’opzione via pec”.

“Mai avrei creduto che nella cena del 12 maggio Spalletti ci comunicasse un anno sabbatico per tornare a fare il contadino e coltivare la terra – ha poi ammesso -. Molti mi hanno detto che mi sono mosso tardi, ma qui non è un gioco di società, quando cerchi qualcuno ti può dire pure ‘non mi interessa’. Tra avvocati e consulti venne anche il dubbio che Gravina l’avesse già contattato, ma i dubbi son dubbi senza prove. Accuso me stesso perché il mio errore era far valere l’opzione, Spalletti doveva restare, poi si andava allo scontro frontale, ci sarebbe stata una causa, ma intanto dovevo tenere il punto fermo, ma se dici di amare così tanto non penso non avresti allenato”.

Quindi ha svelato alcuni retroscena di mercato: “Thiago Motta era nella lista dei possibili allenatori da Napoli, ma già in una conversazione di circa 6 ore a Roma mi disse che lui puntava ad allenare squadre di cui non dico il nome fuori dall’Italia. Quando tu vai a scegliere un allenatore è bilaterale. Quando è venuto da me l’avvocato di Luis Enrique siamo stati 3 giorni a parlare, poi ha preferito il Psg, ci sono dei club che essendo più blasonati hanno più attrazione e io non mi arrabbio mai. Vedi anche Dragusin, al quale ho offerto più soldi del Tottenham, ha preferito l’Inghilterra pure a fronte del Bayern e non puoi combattere”.

“E’ un amico di famiglia, perciò è qui. Ha capito che quando decise di provare l’Inter, fece un errore di valutazione. Fatelo lavorare in pace, sarà quel che sarà. Poi vi pare che ora ho Mazzarri, dal 18 avrà tutti, si ripartirà e si valuterà… io vado già a cercare un altro? C’è tempo, ad aprile vedremo” ha chiosato su Mazzarri.

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