Adesso il caso è proprio chiuso. Poco meno di cinque anni dopo la partita dei sospetti tra Avellino e Catanzaro, giocata il 5 maggio 2013 e vinta 1-0 dagli irpini allora allenati da Massimo Rastelli, che grazie a quel risultato conquistarono la promozione in Serie B, le due società sono al riparo da sorprese sgradite.
La Corte Federale d’Appello ha infatti respinto il ricorso presentato dalla Procura Federale, confermando il verdetto di primo grado di assoluzione nei confronti dei due club, ritenuti non colpevoli di aver combinato il risultato. L’inchiesta era stata denominata ‘Money Gate’.
Assolti quindi Walter Taccone e Vincenzo De Vito, allora rispettivamente presidente e ds dell’Avellino e gli omologhi del Catanzaro Giuseppe Cosentino e Armando Ortoli, oltre all’allora ad giallorosso Marco Pecora, al socio di minoranza dei calabresi Francesca Muscatelli e Andrea Russotto, all’epoca dei fatti attaccante del Catanzaro, ora al Catania.