Aver abbandonato da ormai quasi cinque anni giudizi e commenti sul pallone, (riservando solo a questo spazio ogni tipo di sfogo), mi porta irrimediabilmente a non enfatizzare certe situazioni, certi momenti, diciamo anche certi personaggi. Credo che sia importante: il calcio, il campionato e tutto quello che gira intorno, ma non tanto da infilarmi nel solito tourbillon.
Spiego meglio. Siamo nella settimana che precede il confronto clou della stagione: Juventus–Napoli, sabato sera buona parte dell’Italia si schiererà pro e contro Allegri e Sarri, pro e contro bianconeri e azzurri, il fascino, il gusto e l’interesse raggiungono soglie molto alte, ma in sostanza è un faccia a faccia che da scrupoloso osservatore riguarda solo i due popoli per dirla con presunzione risorgimentale: Borboni e Savoia. Che vinca una delle due o che finisca in parità, restano assolutamente “casi loro”.
Se c’è qualcuno che crede alle favole (per molto tempo ho fatto parte della categoria dei sognatori) stavolta c’è poco da sperare. Lo scudetto è, per dirla col titolo di uno dei film sempre presenti nel palinsesto natalizio, “una poltrona per due”, Napoli e Juventus.
Meglio ancora, per sbalordirvi con effetti speciali, ho immaginato uno spot pubblicitario sull’evento calcistico di sabato prossimo con due attori Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri che brindano con due bicchierini di amaro nelle mani , un cin cin, pronunciando “Sono solo fatti nostri!”.
In realtà “sono solo fatti miei” lo diceva Raz Degan, fidanzato della Paola Barale, tornata alla notorietà in queste ore grazie a Madonna che ha postato una sua foto (sua della Barrale) convinta di essere proprio lei (effetto sosia incredibilmente a segno), dicevamo Degan a chi gli chiedeva cosa bevesse (mi pare) rispondeva ripeto “sono solo fatti miei”.
Una mente contorta (la mia). Solo una mente tanto contorta poteva generare tutto ciò.
Voltiamo pagina: leggo delusioni viola, nerazzurre, giallorosse e anche rossonere. Ma credo che solo un miracolo può far entrare nella coppia Juve Napoli un terzo o quarto incomodo.
Il campionato è roba loro, così come è roba di tutti gli altri: Fiorentina, Inter, Roma e Milan, le poltrone per la Champions, due.
Volete sapere cosa penso? Volete sapere se ho delle preferenze?
Vorrei saperlo anch’io. Molto dipenderà non solo dalla prossima giornata quando Fiorentina e Inter comunque faranno un favore alla Roma, sempre che continui l’effetto Spalletti col Carpi. Sale la Viola scende l’Inter e viceversa, meglio ancora se pareggiano, la Roma incassa. Bella scoperta! E che volete, così stanno le cose!
Se potessi, invece, scrivere io il finale…e allora farei passare il turno a Roma e Juve in Champions e a tutte le altre in Europa League e non per far scalare la montagna all’Inter che (va detto) prima o poi dovrà risvegliarsi, quanto per alzare il nostro ranking europeo e tornare a quattro rappresentanti in Champions League. Più squadre, più soldi, più interesse e meno crisi isteriche. Di queste ultime ne abbiamo viste troppe di recente.
Per finire un paio di annotazioni: le offese alla gente di colore, gli assedi all’arbitro in tutte le partite, le contestazioni dentro e fuori gli stadi (anche San Siro) servono solo ad abbassare l’indice di intelligenza di chi presume di amare il calcio, ma in realtà lo assume come fosse “droga”. A questi dico e dite anche voi.. di smettere.