La Fifa ha voltato pagina, affidando a Gianni Infantino il non facile compito di ricostruire sostanza e immagine del calcio mondiale. Pronti-via, il primo passo è stato aprire all’uso della tecnologia, da sempre fumo negli occhi per Joseph Blatter.
Ma l’ex Grande Capo, uscito definitivamente dalle stanze del potere dopo quasi 40 anni, non ci sta. E, intervistato dal quotidiano svizzero “Blick” in occasione del proprio 80° compleanno, chiede riconoscenza.
“Mi aspettavo che durante il Congresso venisse almeno detto qualcosa sul mio lavoro, e invece mi hanno menzionato solo due candidati – si rammarica Blatter – Il mio unico desiderio è ottenere un giusto riconoscimento per ciò che ho dato al calcio. Poi sul come entrerò nella storia, sarà il tempo a deciderlo. Ma la gente è con me: dopo la squalifica ho ricevuto 220 lettere di tifosi, e 218 erano positive”.
Magari dopo che saranno finite le tante inchieste a carico del Colonnello. Che fa gli auguri a Infantino, ma che non ha alcuna intenzione di spostarsi per farsi interrogare: “Infantino ha un compito difficile, ma può farcela. Se mi recassi negli Usa, mi interrogherebbero subito, ma potrebbero farlo anche qui. Io ne ho abbastanza, ho viaggiato fin troppo”.