Il Parma torna da Bari con un punto che mantiene inalterata la situazione ai piani alti della classifica, dove ha vinto solo il Frosinone.
Nella sua consueta rubrica per Sportal.it, tuttavia, Enrico Boni non si unisce al coro di chi è soddisfatto dello 0-0 del San Nicola: “La montagna ha partorito il topolino, è proprio il caso di dirlo. Era la partita più attesa della giornata, ma i due 4-3-3 si sono annullati. Il bicchiere è mezzo vuoto per entrambe, forse il Parma potrebbe essere più soddisfatto perché giocava in trasferta, ma si viene comunque da tre punti in tre partite e ormai il pareggio è una mezza sconfitta. Non è questa una marcia da promozione. A me uno 0-0 condito dalle stravaganze tattiche di D’Aversa non va giù”.
Tre pareggi dei quali due senza reti. Boni non può non soffermarsi sull’astenia crociata in attacco, legata all’assenza di una prima punta di ruolo che faccia da vice-Calaiò. Che non è Baraye: “Sono il primo estimatore di Yves, ma schierarlo da centravanti è un controsenso tattico. Baraye è un centrocampista offensivo, da trequartista sarebbe devastante, invece così si rischia solo di bruciarlo e di fargli fare da parafulmine. Ceravolo è lungodegente, Calaiò infortunato, ma in rosa c’è pure Nocciolini”.
La classifica resta buona, ma le distanze corte non permettono di rilassarsi: “Io sono preoccupato, il campionato è equilibrato, ma non verso l’alto, perché fosse così servirebbero delle squadre forti che dettano il ritmo e invece non è così. Il Parma non ha una marcia in più, quella che nelle prossime partite, calendario alla mano, potrebbe avere il Palermo. E a quel punto resterebbe solo un posto per la A diretta”.