Il Parma non riesce ad infilare il terzo risultato utile consecutivo, fermando ancora a due la striscia utile come dopo i successi su Inter e Cagliari, cedendo nel finale alla Lazio. Seconda sconfitta interna per i crociati, ancora contro una grande dopo quella subita al cospetto della Juventus.
Per Enrico Boni c’è poco da recriminare. Almeno pensando alla squadra scesa in campo…: “Può bruciare aver perso negli ultimi minuti, con un pizzico di fortuna si poteva anche strappare un punto, ma direi che di fortuna ne abbiamo già avuta tanta durante la prima parte di stagione… La possiamo definire una sconfitta annunciata, una specie di copia migliore di quella contro il Napoli. Considerando il divario delle forze in campo e gli assenti anche conquistare un punto sarebbe stato un miracolo, anche se la Lazio non ha fatto grandi cose”.
Semmai, i rimpianti stanno a monte, ovvero alla costruzione della squadra. Così, pur mancando ancora due mesi e mezzo all’inizio della sessione invernale di mercato, Boni guarda già avanti: “Il Parma è la squadra con l’età media più elevata tra tutti i principali campionati europei, superiore ai 29 anni. Poi l’allenatore c’ha messo del suo compilando l’elenco dei giocatori disponibili: abbiamo visto che su elementi come Biabiany e Ciciretti non si può contare, non danno garanzie di nessun tipo. Ci sono elementi che stanno benissimo, ma non si possono utilizzare perché fuori lista. A gennaio servirà intervenire chirurgicamente sulla rosa”.
Anche perché la classifica è buonissima, ma è sempre meglio guardarsi le spalle. E non pensare che basti il solo Gervinho…: “Frosinone e Chievo mi sembrano spacciate, ma la terza retrocessa è un punto interrogativo, l’Empoli non è una vittima sacrificale. Non si può pensare che risolva tutto Gervinho, che peraltro è un giocatore a rischio e lo si sapeva: fosse stato a posto fisicamente e in grado di giocare 38 partite non sarebbe venuto qui. Invece ne gioca una e ne salta tre, come prevedibile, quindi non accetto di sentire dire che contro la Lazio si sarebbe fatto meglio con lui in campo. La situazione era nota”.