Il Parma fa “copia e incolla” della partita contro il Cagliari, centrando la seconda vittoria interna consecutiva, ancora in uno scontro diretto. Al “Tardini” cade l’Empoli, piegato dopo aver tenuto il pallone per quasi 90 minuti ed aver colpito due pali. Tutto inutile se ti macchi della colpa di lasciare due metri di campo a Gervinho, ormai idolo incontrastato del popolo crociato. La gioia per il successo è però macchiata dalla preoccupazione per l’infortunio subito dall’ivoriano, che ha chiesto il cambio nella ripresa per un risentimento al polpaccio.
Enrico Boni parte da qui e rammenta…: “Siamo stati facili profeti. Gervinho è croce e delizia di questa squadra, delizia per quello che fa in campo, croce perché è un giocatore muscolarmente fragile, cosa che sapevamo. Il suo minutaggio forzatamente ridotto rischia di diventare un problema”.
La riflessione successiva è spontanea e riguarda la composizione della lista dei 17 over utilizzabili: “Speriamo non debba stare fuori a lungo, ma questo mi costringe a tornare sul vecchio tema della campagna acquisti e della composizione della lista. Abbiamo inserito un giocatore come Biabiany, che nessuno sa più chi e cosa sia, per lasciare fuori Baraye, che è sano. Penso che le caratteristiche di Baraye siano ideali per fare coppia con Gervinho o anche come alternativa, invece se non c’è Inglese come accaduto ieri abbiamo visto quanta fatica si fa”.
Non resta che consolarsi con la classifica: “Abbiamo visto il solito Parma utilitaristico e contropiedista, ma il bilancio per il momento è ottimo. Il vantaggio su Chievo e Frosinone è di dieci e nove punti, bisognerà trovare una terza squadra, ma in considerazione del mercato fatto e degli errori commessi non possiamo che essere soddisfatti. Tenere questa classifica a fine stagione sarebbe un risultato eccezionale”.