Boni tra festeggiamenti e preoccupazioni

È successo per davvero. E adesso non resta che festeggiare. Il Parma è tornato in Serie A nel più rocambolesco e inatteso dei modi. Se in pochi mettevano in discussione la vittoria a La Spezia, il pareggio del Foggia a Frosinone non era preventivabile, ancor di più con quelle modalità. Una città in festa e nella storia del calcio per la terza promozione consecutiva, evento mai accaduto ad alcun club, ma dopo una notte di gioia si deve provare a guardare avanti.

Con orgoglio, ma anche con curiosità. E un pizzico di preoccupazione, quella che Enrico Boni non riesce a mascherare nella sua rubrica settimanale per Sportal.it: “È andata come avevo previsto fino a due settimane fa. Dopo Cesena era difficile pensare a un finale così e invece grazie al Foggia siamo qui ad abbracciarci. Festeggiare è giusto, ma dobbiamo anche essere realisti. Alla fine siamo in A quasi per miracolo, quando invece avremmo dovuto andarci in carrozza. Questa squadra ha rischiato di giocare i playoff dopo aver perso contro Entella e Pro Vercelli pur avendo la rosa più forte di tutta la Serie B: la forza del Parma non è stata data dai singoli, ma dal gruppo inteso come insieme di alternative che ha avuto a disposizione l’allenatore. Per questo non accetto le dichiarazioni del post-trionfo, non accetto di sentir dire ‘eravamo costruiti per arrivare ai playoff’. Non sta né in cielo, né in terra, se fosse stato così non si sarebbero fatti gli acquisti visti a gennaio. Piuttosto, ringraziamo il fatto che il Frosinone ha perso Ciofani, altrimenti adesso staremmo facendo altri discorsi…”.

Inevitabile in questi casi voltarsi indietro e pensare alla classica svolta della stagione. E qui torna il Foggia…: “Penso all’intervallo della partita contro i rossoneri, a fine marzo. Si era sotto 1-0 e D’Aversa era virtualmente esonerato dopo essere stato graziato tante volte. Kragl prese la traversa su punizione e poi si vinse, ma in caso contrario sarebbe successo di tutto…”.

Ora però viene il difficile. Dopo tre promozioni di fila bisogna assestarsi in A, ma Boni è preoccipato per due aspetti: tecnico e societario. “Mi sembra evidente che questa rosa vada rifatta da capo. Tanti giocatori vanno ringraziati e congedati, dovranno provare a rivincere la Serie B, ma per la A non sono adatti per motivi tecnici o anagrafici e penso a Calaiò e Lucarelli. Mi aspetto almeno 15-16 volti nuovi, la squadra va rifatta dalle fondamenta per ottenere la salvezza, che in partenza deve essere l’unico obiettivo. La cosa che mi preoccupa di più però riguarda la società. Per contratto adesso i cinesi diventeranno padroni a tutti  gli effetti, spero che comincino a palesarsi. Non ho mai capito perché abbiano acquistato la società, magari in A cambierà qualcosa, ma devono iniziare a piazzare uomini propri e a farsi vedere. I cinesi di Inter e Milan hanno rappresentanti in Italia, qui non si vede nulla. Forza Parma e festeggiamo tanto, anzi tantissimo, ma mettiamoci a lavorare da subito per evitare che questa promozione diventi un boomerang”.

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