L’ex attaccante della Juve e presidente della Federazione polacca: “La Super League non può essere accettata”.
L’ex attaccante di Juve e Roma e attuale presidente della Federazione polacca Zbigniew Boniek a Rete Sport si è espresso così sulla Super League: “La nostra posizione come Federazione polacca equivale a quella di tutte le altre, espressa in queste ore: la Super League non è una competizione calcistica aperta a tutti i club, è una competizione privata organizzata da un gruppo di club, i c.d. club ricchi, che non può essere accettata”.
“C’è grossa sorpresa nei presidenti delle Federazioni e negli altri dirigenti: per 4-5 mesi tutti insieme abbiamo lavorato per creare una nuova formula della Super Champions, tutti hanno votato venerdì scorso, poi nel weekend c’è stato un clamoroso ribaltone. Ci sono state sempre discussioni su questa Superlega, ma tutti erano d’accordo nel creare un nuovo format per la Champions, che potessa irradiare denari e ricavi aggiuntivi e una redistribuzione su tutto il sistema. Si era deciso di definire il format di tre competizioni europee, compresa la nuova Conference League, e anche l’ECA era d’accordo, anche Agnelli lo era poi ha fatto un voltafaccia ed è la parola più gentile che posso usare pubblicamente”.
“Le big europee sono quasi tutte in grave deficit economico e pensano di coprire le perdite con un nuovo, enorme, gettito finanziario che potrebbe arrivare da questa competizione. La verità è che hanno gestito male i propri club. Quando compri Ronaldo o Messi sai già che finirai in bianco ed evidentemente l’errore a monte è che i dirigenti di questi grandi club non hanno gestito in maniera virtuosa le proprie finanze”.
Sull’esclusione dei club: “E’ la terza guerra mondiale calcistica, un terremoto incredibile. Ho ascoltato e letto le parole di Ceferin, sono state indubbiamente durissime. I calciatori non sono colpevoli di queste decisioni politiche, ci sarà immagino anche l’intervento degli avvocati, dei procuratori. Non so cosa accadrà per i campionati nazionali: se l’UEFA decide di escludere queste squadre dalle Coppe, automaticamente saranno escluse anche dai campionati nazionali, perchè Coppe e campionati sono legati tra loro. Questa situazione può essere un terremoto terribile per tutto il calcio, che può generare un effetto domino su tutto il sistema”.