Marco Borriello, in una lunga intervista concessa alla ‘Gazzetta dello Sport’, ha parlato anche della complicata annata vissuta alla Spal.
“Spal-Verona, 10 dicembre. Sullo 0-2 fui sostituito, il pubblico mi fischiò. Io li applaudii ironicamente, non mi aspettavo di essere trattato in quel modo. Nè, tantomeno, mi sarei mai aspettato che la società si sarebbe schierata dalla parte della tifoseria. Semplici mi mise da parte, costringendomi ad allenarmi ma a usare uno spogliatoio diverso rispetto al resto della squadra” ha detto.
Poi arrivò l’infortunio: “Fu uno strappo di pochi millimetri al polpaccio, ma ogni volta che ci giocavo su faceva di nuovo male. I medici della Spal non riuscivano a curarmi, la società lasciò che facessi tutto da solo a mie spese. Chiamai persino un medico musulmano, e dovetti pagare tutto quanto personalmente. Da lì presi la decisione di non andare neppure più allo stadio: i tifosi mi insultavano, l’allenatore mi aveva messo in disparte. Eppure, ogni lunedì, tornavo sul campo per allenarmi”.