Mancava solo l’aritmetica, che è arrivata all’imbrunire di un turno infrasettimanale giocato nel giorno della Festa dei Lavoratori, il 1° maggio: il Brescia, dopo otto anni di assenza, torna in serie A.
La promozione è arrivata allo stadio Rigamonti, dove le Rondinelle allenate da Eugenio Corini hanno battuto per 1-0 un’Ascoli che fino ai minuti di recupero ha lottato per strappare almeno un punto alla squadra che per lunghi tratti del campionato lo ha dominato.
Dopo il primo pericolo costruito da Torregrossa, i lombardi hanno tremato per le conclusioni in rapida successione di Frattesi, Chajia e Addae. Poi hanno preso coraggio colpendo anche un gran palo al 19′ con Dessena, ottimamente servito da Donnarumma. E proprio l’esperto centrocampista emiliano, giunto al Brescia a gennaio dopo la lunga esperienza al Cagliari, si è rivelato l’uomo promozione andando a segnare la rete decisiva al 36′, controllando un assist di Bisoli e battendo sottomisura il portiere bianconero Lanni.
Nella ripresa Donnarumma, Torregrossa e Martella hanno provato a segnare il gol della sicurezza, ma è stato dopo il 90′ che il Brescia ha tremato: Alfonso però ha detto di no a Cavion. E per la Leonessa è arrivata la gioia più grande, dopo anni difficili: retrocesso nel 2011, il Brescia era reduce da due anonimi piazzamenti al 15esimo posto in cadetteria e nel 2015 aveva addirittura dovuto digerire la retrocessione in Lega Pro, poi non avvenuta grazie a un ripescaggio.
Dal 2017 nuovo proprietario del club è diventato Massimo Cellino, storico patron del Cagliari. E la serie A è arrivata grazie a un altro simbolo degli isolani come Dessena, che mai aveva segnato con la maglia del Brescia. E poi lo chiamano destino…