Alberto Brignoli entra nella ristretta cerchia dei portieri italiani capaci di segnare a un collega. In Serie A l’ultimo precedente risaliva al 2001, alla rete di Massimo Taibi, all’epoca guardiano dei pali della Reggina, contro l’Udinese.
Segnare però al Milan e regalare il primo, storico punto in A alla propria squadra non ha prezzo.
Il portiere del Benevento ha commentato con incredulità quei magici secondi: “Dalla panchina mi dicevano di salire, ho pensato ‘non c’è più nulla da perdere’ e sono andato a saltare: ho chiuso gli occhi, è stato un tuffo d’istinto, da portiere e non da attaccante e ho fatto gol. Ancora non ci credo, sono felice per la gente, per il presidente che non ha mai avuto una parola fuori posto, ci è stato sempre vicino, e ai tifosi che stanno vivendo un sogno che speravano fosse migliore. Abbiamo perso tanti punti al 95′ in maniera immeritata, per una volta dopo tre mesi di sacrifici di tutti è toccato a noi”.
La missione salvezza resta comunque ai limiti dell’impossibile: “Lavoriamo per questo, sarà difficilissimo, ma vogliamo arrivare all’ultima partita e giocarcela a testa alta. Abbiamo dimostrato di tenere testa al Milan, alla Juve, ce la possiamo giocare con tutti”.