Il pareggio strappato in rimonta contro il Carpi, pur con l’agevolazione della doppia superiorità numerica, ha confermato il grande cuore dei giocatori del Pisa e del loro allenatore Gattuso, che da troppi mesi ormai devono convivere con una situazione societaria a dir poco delicata. La trattativa per la cessione da Britaly al fondo arabo Equitativa è andata avanti a singhiozzo e ora sembra definitivamente sfumata, e il futuro del club è un’incognita.
Dopo tanti incontri andati a vuoto o insoddisfacenti, la pazienza di giocatori e tecnico sembra arrivata al capolinea: la maggior parte dei componenti della rosa nerazzurra ha infatti inviato una diffida alla società ai sensi dell’articolo 13 dell’accordo collettivo, per il mancato pagamento degli stipendi.
La richiesta è stata fatta partire attraverso un legale dell’Aic: adesso la proprietà ha tempo fino al 16 ottobre per regolarizzare il pagamento degli stipendi, altrimenti scatterà la messa in mora. A quel punto, se nulla sarà cambiato dopo altri 20 giorni, i giocatori saranno automaticamente svincolati.
Uno scenario raccapricciante per tutto il calcio italiano, che la proprietà nerazzurra potrà scongiurare solo versando la quota di un milione, che non comprende però gli stipendi non percepiti da mesi da dipendenti e collaboratori della società.
Peraltro il 16 ottobre scadranno anche i termini della Covisoc per il pagamento delle mensilità di luglio e agosto: in caso di mancato rispetto scatterebbe una penalizzazione, che sarebbe però ovviamente il male minore.