Gigi Buffon si è presentato in conferenza stampa alla vigilia di Italia-Svezia, seconda gara degli Azzurri a Euro 2016.
Il capitano della Nazionale teme la minaccia rappresentata da Zlatan Ibrahimovic, che 12 anni fa puniva l’Italia con un gol di tacco passato alla storia: “Non ho un bel ricordo, anche se poi ho avuto modo di apprezzare il gesto tecnico – ha raccontato -. Ma sono passati 12 anni, ai tempi non si sapeva nemmeno quale carriera avrebbe fatto Zlatan. Ancora oggi lo temiamo tantissimo, è uno dei pochi a fare la differenza nelle squadre in cui gioca. E se è vero che la Svezia non è solo Ibra, è indubitabile che le sue doti siano superiori a quelle dei compagni”.
Per fare come contro il Belgio, bisogna mantenere alta la concentrazione: “Noi storicamente abbiamo avuto delle difficoltà nelle seconde partite – ha aggiunto -. L’inizio è stato confortante, ma siamo consapevoli dei nostri limiti. Conoscerli significa sapere cosa devi mettere in campo per non steccare la partita. Se giochiamo ottimamente, coi nordici vinciamo. Se facciamo una buona gara la pareggiamo, se siamo sufficienti o appena sotto la perdiamo, perché loro non ti regalano niente”.
E se anche Ibra fa paura, Buffon potrà contare sulla solidità della difesa: “Ho sempre avuto un feeling particolare coi difensori con cui ho giocato in carriera. Io, Barzagli, Bonucci e Chiellini ci conosciamo da tanto e ci stimiamo anche come persone. Leonardo è un playmaker difensivo, sa impostare benissimo, ha piedi ‘felici’ che gli permettono di osare. Ha il coraggio e la personalità per tentare giocate al limite ed è migliorato tanto in fase difensiva. E a diffondere la mentalità giusta al resto della squadra ci ha pensato Conte, facendo capire a tutti che il risultato viene da sacrifici, conoscenze e tante qualità. C’è dall’inizio unità di intenti ed in questo c’è analogia con 2006: crediamo nel gruppo, abbiamo compiuto l’impresa del Mondiale grazie a quello”, ha concluso.