All'Arena Corinthians di San Paolo prendono ufficialmente il via i Mondiali di Brasile 2014.
Il primo atto è un'inaugurazione in cui non mancano i colori e tutti i simboli del grande Paese brasiliano.
Sono infatti state diverse le polemiche per l'organizzazione dei Mondiali, sfociate in scontri che hanno caratterizzato le città brasiliane fino alle ore appena precedenti alla cerimonia.
Protagonisti sono stati i 660 figuranti che hanno rappresentato il cuore e l'anima di un Brasile che si è approssimato a questi Mondiali tra mille contraddizioni.
C'è la cultura aborigena, la grande foresta e il fiume che la taglia a metà, il Rio delle Amazzoni. Non mancano i balli popolari e la Capoeira, famosissima arte marziale brasiliana.
Sono rappresentati i tanti aspetti di una Nazione sterminata e variegatissima a livello storico, culturale e geografico.
L'ultimo caso proprio a San Paolo, dove due giornaliste della CNN sono rimaste ferite durante alcuni scontri tra manifestanti di sinistra e forze dell'ordine.
Proprio il timore di contestazioni ha indotto la Fifa a stravolgere il protocollo: rispetto alla Confederations Cup non sono intervenuti la presidentessa Dilma Rousseff né Blatter.
La cerimonia, inoltre, pur molto colorata, è durata meno di mezz'ora. In precedenza alla Corinthians Arena c'erano stati problemi con l'impianto di corrente e persino un incendio al generatore.
Gran finale con un'enorme sfera di led al centro del campo che ha poi assunto i colori di Brazuca, il pallone dei Mondiali, e quindi replicare le bandiere delle 32 nazioni partecipanti.
Quindi l'esecuzione di "We are One", inno ufficiale dei Mondiali di Brasile 2014.
A cantarlo Jennifer Lopez, Pitbull e Claudia Leitte, che per l'occasione sono rispettivamente vestiti di verde, giallo e azzurro, i colori della bandiera nazionale.