Alessandro Bastoni sa come si può battere il Barcellona

"La fatica di 54 partite giocate sin qui, oltretutto dopo venti giorni di riposo in estate che non si possono chiamare vacanze".

Alessandro Bastoni ha concesso una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport: “La fatica di 54 partite giocate sin qui, oltretutto dopo venti giorni di riposo in estate che non si possono chiamare vacanze, viene superata dall’esaltazione: è così bello… non scegliere. A inizio anno ci siamo detti di provare a vincere tutto. Certo, potremmo ancora arrivare secondi ovunque e senza coppe un po’ di amaro in bocca rimarrebbe anche se una stagione a queste altezze non può essere considerata deludente”.

“Bayern? Ho sempre pensato che ce l’avremmo fatta, siamo entrati in campo consapevoli di passare il turno. Loro erano tra i favoriti alla vittoria finale, eliminarli significa essere davvero una grande squadra. Abbiamo grande qualità, nessuno ci ha mai pressato come questo Bayern ma siamo sempre usciti palla al piede creandole problemi. C’è la voglia di soffrire ma pure il bel gioco. Delle quattro rimaste siamo gli unici a saper giocare in più modi? Concordo: a livello individuale siamo inferiori ma di squadra possiamo batterle tutte”.

Ora tocca al Barcellona: “Hanno un’identità precisa, magari qualcosa concedono ma bisogna difendere da squadra. Come si ferma Lamine Yamal? Non so, perché all’Europeo l’ultima volta non è andata benissimo…”.

“Andiamo a Bologna con entusiasmo contro la squadra che forse è la più in forma, vogliamo prenderci anche questo scudetto ma sappiamo che il Napoli lotterà con noi sino alla fine e non possiamo perdere punti”. Champions, scudetto e Coppa Italia vorrebbero dire Triplete, come nel 2010: “A quella squadra ci accomuna la voglia di soffrire, per esempio Eto’o che rientrava come un terzino e ora questo lavoro lo fanno Lautaro e Thuram”.

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