Svolta clamorosa nel caso delle tre bombe espolse al passaggio del pullman del Borussia Dortmund, martedì sera, mentre la squadra si stava recando al Signal Iduna Park per l’andata dei quarti di finale di Champions League contro il Monaco.
I magistrati che si stanno occupando della vicenda hanno appurato che il 25enne iracheno arrestato e il tedesco 28enne di Fröndenberg (il secondo individuo sospettato) siano completamente estranei alle deflagrazioni: il primo rimane comunque in manette, ma perché in queste ore si è accertato che prima di tornare in Germania fosse a capo di una cellula dell’Isis in Siria, una cellula che si è distinta per la sua ferocia e incaricata di portare a termine rapimenti, ricatti e omicidi. Il 25enne era entrato nel mirino degli investigatori perché negli attimi precedenti alle esplosioni, in un’intercettazione, era stato pizzicato a pronunciare le parole: “L’ordigno è pronto”. E anche la lettera ritrovata nei pressi del luogo in cui sono avvenute le esplosioni, una lettera con riferimenti ad Allah e ai bombardamenti tedeschi sui miliziani dello Stato Islamico sembra avere delle incongruenze con i messaggi ‘originali’ degli islamisti.
Per questo alcuni autorevoli quotidiani tedeschi come Sueddeutsche, Wdr e la Bild, hanno fatto un passo indietro scrivendo addirittura che la pista islamista stia vacillando e la matrice potrebbe addirittura essere legata piuttosto all’estremismo politico, di destra o di sinistra. Gli inquirenti sono ancora in alto mare.