Il Manchester City prenderà parte alla prossima Champions League. A stabilirlo è stato il TAS, che ha accolto il ricorso del club inglese contro l’esclusione per due anni stabilita lo scorso febbraio dalla UEFAper violazioni del Fair Play Finanziario.
Queste le motivazioni che hanno portato alla decisione. “Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), ha emesso la sua decisione relativa alla procedura arbitrale tra il Manchester City Football Club e l’Unione delle federazioni calcistiche europee (UEFA). Il caso in questione riguarda il ricorso presentato dal Manchester City FC (MCFC) contro la decisione della Camera Giudicante dell’Organo di Controllo Finanziario per Club (CFCB) datata 14 febbraio 2020 in cui si asseriva che ci fosse stata una violazione del Regolamento delle licenze e del fair play finanziario del club UEFA e in cui era stato sanzionato con l’esclusione dalla partecipazione alle competizioni UEFA per club per le prossime due stagioni con un’ulteriore condanna a pagare una multa di 30 milioni di euro”.
“Il gruppo di arbitri incaricato, composto da Rui Botica Santos (Portogallo), Presidente, il Professor Ulrich Haas (Germania) e Andrew McDougall QC (Francia), ha condotto un’audizione con le parti, i loro rappresentali legali, testimoni ed esperti l’8, 9 e 10 giugno 2020. A seguito di tale udienza, il gruppo di esperti del TAS, ha stabilito e concluso che la decisione emessa lo scorso 14 febbraio 2020 dalla Camera Giudicante del CFC dovrebbe essere annullata e sostituita dalla seguente:
MCFC ha violato l’articolo 56 del Regolamento sulle licenze dei club e sul Fair Play Finanziario.
MCFC pagherà un’ammenda di EUR 10.000.000 alla UEFA, entro 30 giorni dalla data del lodo arbitrale.
Il TAS ha sottolineato come la maggior parte delle presunte violazioni segnalate dal CFC sono state stabilite o prescritte. Considerando il fatto che le accuse relative a qualsiasi occultamento disonesto dei finanziamenti azionari rappresentavano le violazioni più significative rispetto all’ostruzione delle indagini del CFCB, era inappropriato imporre un divieto sulla partecipazione alle competizioni UEFA per la mancata collaborazione dell’MCFC alle sole indagini del CFCB.
Tuttavia, tendendo conto delle risorse finanziarie del MCFC, l’importanza della collaborazione dei club con le indagini condotte dal CFCB a causa dei mezzi investigativi illimitati, il mancato rispetto di tale principio da parte dell’MCFC ed il suo ostacolare le indagini, il gruppo di esperti del TAS ha stabilito che un’importante ammenda dovrebbe essere comminata contro il MCFC ed ha ritenuto opportuno ridurre l’iniziale ammenda decisa dalla UEFA di 2/3, portandola quindi a 10 milioni di euro”.